Innovazione didattica: le scuole calabresi al liceo “Lucrezia Della Valle”

Nell’era delle alte tecnologie e dei rapidi mutamenti della società la scuola italiana è chiamata ad adottare dei programmi formativi ed educativi consequenziali ad una crescita dell’uomo e quindi dei giovani. Per far questo le istituzioni scolastiche si debbono attrezzate, adottando processi di innovazione didattica come le Avanguardie educative.

Ad un anno di distanza dall’inizio della sperimentazione, il Liceo Lucrezia Della Valle di Cosenza ha chiamato le altre scuole della Calabria per fare il punto sul processo di innovazione avviato sotto la supervisione dell’Indire, (Istituto nazionale documentazione, innovazione e ricerca educativa).

Una occasione importante per guardare alla scuola con occhi nuovi, valutando il lavoro fin qui fatto e cercando di trovare assieme la via migliore per procedere verso un ineludibile processo di rinnovamento complessivo del modo di pensare l’istruzione. Ripensarla partendo dalla consapevolezza che ormai da tempo l’educazione non si realizza più soltanto nelle aule scolastiche, ma soprattutto fuori di esse, nelle relazioni sociali, tenendo in considerazione che le molte riforme del sistema scolastico avviate dai vari governi non colgono il vero problema, non trasformando i curricula e le strategie di insegnamento, al punto che occorre “riformare le riforme”.

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Di questo si è parlato nel corso dell’incontro tenutosi presso l’Istituto “Lucrezia della Valle” di Cosenza, guidato dalla prof.ssa Loredana Giannicola, rilevando come sul piano dell’innovazione la scuola italiana ha fatto tanto e ha cominciato a trarne benefici. Le Avanguardie educative sono forse la punta più avanzata di questo processo innovativo e coinvolge circa 400 scuole in Italia. 
“Si tratta di un movimento e come tale cresce e si contamina di indicazioni e sperimentazioni”. Si tratta di aule in cui la consueta disposizione degli spazi e degli arredi è capovolta, ponendo, anche fisicamente, al centro gli alunni. Non è solo un mutamento materiale, ma di approccio alla conoscenza che passa attraverso il lavoro in team della classe. L’altra sperimentazione delle Avanguardie educative si chiama Didattica per Scenari e privilegia un corollario di tematiche che rappresenteranno il focus delle lezioni. Non bisogna pensare che questi nuovi modi di fare scuola rappresentino percorsi autonomi di ogni scuola, ma essi vengono costantemente monitorati e sostenuti dagli Uffici scolastici regionali.

L’incontro si è poi concluso con il confronto diretto delle varie esperienze realizzate in Calabria e i docenti del Lucrezia Della Valle di Cosenza, che hanno attivato sia la Flipped Class che la Didattica per Scenari, si sono confrontati con i colleghi dell’Ipsar di Paola, dell’Ite “De Fazio” di Lamezia e del Bachelet di Spezzano Albanese