Italia, Berardi croce e delizia. E a Sassuolo lo hanno “perdonato”: “Solo una scappatella con la Viola”

Solo 0-0 per l’Italia Campione d’Europa in casa della Svizzera. La Nazionale di Roberto Mancini non è andata oltre lo 0-0 contro gli svizzeri nel girone di qualificazione per i Mondiali 2022 in Qatar ma non mancano certo le recriminazioni per le tante occasioni sprecate. Il commissario tecnico ha mandato n campo a sorpresa dal primo minuto Domenico Berardi, il ragazzo di Calabria attaccante del Sassuolo preferendolo a Chiesa e provando a sfruttare il fattore Mimmo come nelle prime due partite degli Europei, una delle quali proprio contro la Svizzera.

Avevamo lasciato il ragazzo di Bocchigliero all’ultimo giorno di mercato, il 31 agosto. Berardi avrebbe voluto andare via, alla Fiorentina, all’Atalanta o al Milan ma il Sassuolo ha fatto di tutto per trattenerlo, dopo la cessione di Locatelli. Mimmo ha provato anche a puntare i piedi ma non c’è stato niente da fare. E non ha neanche giocato le prime due partite di campionato sperando nel trasferimento, ma su questo aspetto torneremo dopo. Adesso parliamo della gara di ieri.

Berardi è entrato molto bene in partita fin dalle prime battute: ha pressato alto i difensori svizzeri, ha lavorato bene in tandem con Barella e Di Lorenzo sulla catena di destra, palleggiando anche con la consueta abilità e ha dato un prezioso contributo anche in copertura. Al 13′, dopo aver ricevuto la palla da Barella, ha rifinito pure un pregevole assist al centro per Immobile, che però ha calciato alto di prima intenzione quando poteva tranquillamente avanzare e arrivare al tiro da pochi passi.

Galvanizzato dall’ottima partenza, Berardi ha continuato a dare il meglio facendo ammattire Rodriguez che proprio non riesce a contenerlo e al 20′ è arrivata l’occasione che aspettava da tempo. Sugli sviluppi di un corner per la Svizzera, ripartenza fulminea azzurra con un suggerimento di Locatelli per Mimmo che, partendo dalla sua metà campo, compie 40 metri a grande velocità palla al piede e si avvia solo contro Sommer… A questo punto, però, ha un attimo di esitazione, prova il mancino rasoterra alla destra del portiere che però capisce tutto e si supera. Una grandissima occasione sprecata, inutile girarci intorno, probabilmente determinata anche dal fattore psicologico che sta attanagliando Berardi in questo delicato momento della sua carriera.

Ma il ragazzo di Calabria non è certo il tipo che si demoralizza o si scoraggia, e così alla ricerca della migliore condizione in un avvio di stagione che lui avrebbe preferito con un trasferimento, Berardi ha continuato a giocare bene. L’Italia sembra proprio quella delle prime gare degli Europei, con scambi veloci e grande profondità e al 23′, a coronamento di un’altra bella azione, Mimmo scambia e poi riceve al vertice destro provando la conclusione col mancino ma senza impensierire più di tanto Sommer. E ancora, poco prima della mezzora, se ne va via alla sua maniera beffando Rodriguez e mettendo una gran palla al centro che solo per un soffio non viene agganciata da Locatelli: sarebbe stata in pratica la ripetizione del gol siglato da “Loca” agli Europei su assist di Berardi. Un vero peccato. Poi la Svizzera esce dal guscio e prende campo e Berardi si sacrifica per la squadra non risparmiandosi nei ripiegamenti fino al limite della nostra area di rigore.

Nella ripresa, al 6′, Mimmo Berardi si fa perdonare l’erroraccio del primo tempo. Follia di Rodriguez, che rinvia senza motivo un pallone destinato sul fondo, regalandolo a Immobile, che di prima serve Berardi. Mimmo controlla alla grande e lo stesso Rodriguez si butta in scivolata e lo stende. Dopo un attimo di esitazione, arriva il fischio dell’arbitro. Calcio di rigore. Berardi è più che mai sollevato dal fatto di essersi procurato abilmente il penalty e dall’idea che la sua trasformazione porterà finalmente allo strameritato vantaggio dell’Italia e invece niente. Jorginho sbaglia clamorosamente e magari sarebbe stato meglio che quel rigore lo avesse calciato proprio lui. Ma ormai è andata così. Dopo una manciata di minuti, la partita di Berardi finisce ed entra Chiesa e al nostro ragazzo di Calabria non può restare che la classica definizione di croce e delizia… Croce per l’erroraccio del primo tempo, delizia perché quel rigore provocato poteva e doveva essere la chiave della partita. Ma sarà per la prossima volta e la prossima volta – guarda un po’ il caso – è proprio nel “suo” stadio, quello di Reggio Emilia, il Mapei, dove gioca il “suo” Sassuolo. Mercoledì infatti l’Italia giocherà proprio al Mapei contro la modesta Lituania e potrebbe essere l’occasione per siglare la pace con tutto l’ambiente che gira intorno al Sassuolo.

A questo punto possiamo tornare al concetto di partenza ovvero il desiderio di Berardi di andare via dal Sassuolo. In terra emiliana addetti ai lavori e tifosi l’hanno già perdonato e c’è da giurare che sono pronti ad accoglierlo come si deve. Nonostante tutto. Come scrive Sassuolo News. 

Eccolo Domenico Berardi. Prime uscite ufficiali per l’attaccante del Sassuolo che non ha giocato nelle prime due gare contro il Verona e la Sampdoria. Il motivo? Ufficialmente per una botta al piede. Il giocatore ha lavorato a parte – come da report ufficiale del club neroverde – ed era indisponibile. Toh, chi si rivede, verrebbe da dire. L’attaccante non ha giocato nemmeno un minuto in questo pre-campionato con la maglia del Sassuolo (è rientrato a inizio agosto dopo le vacanze post vittoria Europeo) e, come detto, non è stato mai convocato nemmeno per le partite ufficiali contro Hellas e Samp. Mancini però si fida di Mimmo e lo ha voluto convocare per gli impegni di settembre della Nazionale.

E ha avuto ragione perché il ragazzo è stato valutato dai medici dell’Italia e ha lavorato in gruppo (cosa che ufficialmente non era accaduta nelle ultime settimane con i neroverdi). Ma non solo. Mimmo è tornato anche in campo. Il flusso positivo della Nazionale, reduce dalla vittoria dell’Europeo nemmeno due mesi fa, ha avuto un effetto curativo sul piede del calciatore classe ’94 che, lo ricordiamo, aveva chiesto la cessione al Sassuolo già prima dell’Europeo e nelle ultime settimane ha spinto, attraverso i suoi agenti, per andare via e per andare alla Fiorentina dall’amico Benassi ma i viola non hanno mai presentato un’offerta concreta per l’attaccante. Che è così rimasto a Sassuolo. 

Mal di pancia? “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” diceva qualcuno. Ma qui nessuno vuol fare illazioni. C’è un racconto dei fatti. Quelli che ha fatto Domenico Berardi nei suoi 9 anni (e oltre) di Sassuolo e che nessuno può mettere in discussione: 105 gol in 291 presenze complessive e un affetto sempre ricambiato con il popolo e la società neroverde. Come nessuno può mettere in discussione la professionalità di un ragazzo che ha dato sin qui la sua carriera sportiva al Sassuolo Calcio. D’altronde il calcio è come l’amore. Anche in amore capitano le sbandate per una ragazza o per un ragazzo che magari ci intriga e ci fa perdere la testa, specialmente d’estate. Ecco. Quella di Berardi con la Fiorentina può essere vista come la classica avventuretta estiva che in questo caso non si è neppure consumata. E una sbandata del genere, specie in una storia d’amore così lunga, va perdonata. L’importante è rimettersi sulla strada giusta e, da ora in avanti, tornare a lavorare come prima. E siamo sicuri che sarà così.