Italia Campione d’Europa. Gli Azzurri sono entrati in un’altra epoca (di Mario Sconcerti)

di Mario Sconcerti

Fonte: Corriere della Sera

Siamo Campioni d’ Europa, la conquista di una grande squadra. Capiremo a mente fredda cosa vuol dire, cosa cambia della nostra estate e del calcio italiano. Questo è il momento di essere liberi e ringraziare tutti. Non tanto Mancini, che è stato sempre il più ringraziato, quanto i ragazzi, quelli insoliti come Di Lorenzo e Emerson, quelli sfiniti come Barella e Verratti. Quelli che ci hanno salvato tante volte come Chiesa e quelli che ci sono sempre stati come Bonucci e Chiellini, la nostra anima.

Ringraziare l’ estro di Insigne, l’ errore inutile di Jorginho. Grazie a tutti quelli che hanno preso questo treno così strano e colorato da non pensare fosse il nostro. È stata un’impresa difficile. Siamo rimasti i primi trenta minuti in balia dell’ invenzione di Southgate, un cambio improvviso di modulo che aggiunge un difensore e finisce per schierare la squadra con il 3-5-2.

Trippier al posto di Saka, prudenza in più, un omaggio all’ Italia che non abbiamo capito. Così quando Shaw ha seguito la prima azione dell’Inghilterra, con la partita ancora nella fase ingenua, e ha calciato in porta in grande solitudine, il suo avversario diretto, Chiesa, era a quaranta metri da lui.

Il problema di chi marcava chi, non si è mai del tutto risolto su quella fascia perché Di Lorenzo tendeva a stringersi al centro per dare un’ occhiata a Mount, motore ultimo dell’ Inghilterra. Tutto per liberare Jorginho da un compito di marcatura e lasciarlo libero di pensare. Così ci siamo incastrati in una confusione suggestiva che ha portato molti fuori ruolo.

L’ Inghilterra non ha fatto di più, ha giocato all’ italiana, aspettando e ripartendo pochissimo. Lentamente l’ Italia è tornata in partita nel senso del possesso palla, non in quello del tiro in porta. Per quello bisogna aspettare il vero cambiamento, quando a inizio ripresa Cristante subentra a Barella. Troppo leggeri Verratti e Barella insieme per gli inglesi, Cristante porta fisico e soluzioni diverse. L’ uscita contemporanea di Immobile per Berardi ha portato spazi e liberato Chiesa, via via salito fino a dominare. È cresciuto anche Insigne, è cresciuta l’ Italia che si è aiutata con lo spavento degli atri, incapaci di cambiare la loro partita.

Il gol di Bonucci è nato faticoso ma spontaneo, una conseguenza dovuta alla crescita del gioco italiano. È partito da Cristante, è stato chiuso da Bonucci, due piccoli giganti in mezzo alle torri inglesi. È stato in quel momento che si è capito che era passata un’epoca, con l’ Inghilterra nella sua cattedrale non poteva fare nient’ altro che difendersi. E noi a stringerla d’ istinto fino in fondo alla sua area.

Southgate si è reso conto dell’ involuzone, ha messo Saka, è tornato sulla vecchia strada, ma l’ Inghilterra non è cambiata, ha continuato a difendersi. Fino ai rigori, dove non era più possibile difendersi.