La deriva della DDA: dalle inchieste che scottano a Gratteri presidente

Lo scriviamo ormai da tempo. Dopo un primo, iniziale entusiasmo l’approdo di Nicola Gratteri alla DDA di Catanzaro ha lasciato più perplessità che consensi. Nonostante gli innegabili buoni segnali che arrivano dall’inchiesta su Calabria Verde (iniziata tuttavia molto tempo prima dell’arrivo del magistrato reggino), il quadro generale sa più di inciucio e di accomodamento che di concreta guerra alla corruzione.

L’inchiesta Frontiera, in questo senso, è quasi emblematica del doppio binario sul quale si muovono Gratteri e i suoi magistrati. L’operazione, sbandierata come dirompente mentre in realtà altro non è che un “palliativo” per far vedere che qualcosa si muove, nel rapido giro di qualche giorno ha fatto registrare situazioni al limite dell’imbarazzo e dell’indecenza.

Iacchite’ ne ha dato notizia, come al solito, in perfetta solitudine.

TORTORA, APPALTI AFFIDATI A GENTE ARRESTATA!!!

Il duo Lamboglia-Matellicani (sindaco e vicesindaco di Tortora), fedelissimo al duo Santelli-Occhiuto, il 26 settembre scorso ha affidato un appalto di refezione scolastica di circa 80.000 euro ad una società denominata Good Food Productions Sas di Filippo Matellicani, cugino dell’omonimo assessore.

Voi direte che c’è di male? Niente, anche perché dare un appaltino ad un parente è cosa normale da noi, se non fosse che proprio Filippo Matellicani, titolare della ditta vincitrice dell’appalto, risulta arrestato nell’operazione Frontiera con l’accusa di essere organico alla cosca Muto…

Il Matellicani è accusato di associazione mafiosa e di essere uno degli uomini di punta del clan, nonchè principale referente dello spaccio di droga nella cittadina di Praia a Mare, confinante a Tortora. E c’è veramente poco da aggiungere oltre al silenzio di Gratteri e soci…

Frontiera, gli inutili arresti di Luberto: Matellicani vince un appalto a Tortora

SERVITORI DELLO STATO INFEDELI? NO, “DIMENTICATI”

Ancora a proposito di “Frontiera”. La DDA di Catanzaro “dimentica” clamorosamente di avviare l’iter contro gli amministratori giudiziari che gestivano la ditta Eurofish intestata al genero del boss Muto e magicamente vengono “prosciolti” da ogni accusa dopo che Gratteri aveva dichiarato che li avrebbe sbattuti fuori, definendoli davanti a decine di giornalisti e quasi a denti stretti per la “rabbia” di magistrato onesto “servitori infedeli dello stato”. E la rabbia si misura facendo partire in ritardo il ricorso per cacciarli fuori e non far svolgere più loro la professione? Semplicemente ridicolo!

Frontiera, il Tribunale del Riesame rigetta l’appello della DDA contro i 4 amministratori dell’Eurofish

E non è ancora finita, purtroppo.

MODESTO ARRESTATO PERCHE’ HA DENUNCIATO IL COGNATO DI LUBERTO!

Che dire del fatto che il magistrato Luberto ha arrestato il popolare calciatore Ciccio Modesto, incassando la scarcerazione e l’annullamento totale del provvedimento dopo 15 giorni? Uno scivolone che ha dell’incredibile e che viene reso addirittura tragicomico dalla circostanza che il calciatore ha denunciato per truffa Mimmo Barile, ovvero il cognato dello stesso magistrato (hanno sposato due sorelle). Cose che possono succedere solo nella Repubblica delle Banane che siamo diventati…

Quando Ciccio Modesto denunciò Mimmo Barile, il cognato di Luberto

GRATTERI COME DI PIETRO?

Siamo quasi all’epilogo. A Santa Maria del Cedro l’altra notte qualcuno ha incendiato un disco pub perché i malavitosi sbattono i piedini a terra ovvero perché il clan Muto lancia messaggi chiari alla DDA: ci avete fatto un baffo!

Ma il colmo dei colmi lo si è raggiunto l’altra sera quando Gratteri, nella sua orgia di presenzialismo, è andato persino ad omaggiare il direttore del Corriere della Calabria (che, beninteso, fa il suo mestiere) e il suo nuovo “pool” di media asserviti al peggiore potere politico.

Stiamo parlando del protagonista della clamorosa fuga di notizie che ha gravemente compromesso le inchieste della DDA sul livello politico nel clan Muto. E’ la storia (vergognosa ed imbarazzante) delle intercettazioni del deputato Magorno, che confessa candidamente di essere un affiliato del clan di Cetraro. E Gratteri, invece di aprire un fascicolo per fuga di notizie dai suoi uffici, va a fare atto di presenza pubblico in un luogo pieno zeppo di gente marcia e deviata per voler essere buoni…

Ce n’è abbastanza per concludere che Gratteri, più che essere interessato a fare Giustizia, è interessato ad entrare in politica dopo aver masticato amaro per non aver fatto il Guardasigilli?

I rumors sono già abbondanti e vorrebbero Nicola Gratteri prossimo candidato alla presidenza della Regione dopo l’ormai imminente defenestrazione di Palla Palla. Naturalmente in quota PD. Con il centrodestra ben felice di poterlo votare sottobanco, in maniera tale da “salvare” tutti e mettersi a disposizione per i prossimi grandi “affari”.

Insomma, Gratteri (quasi) come Di Pietro. Che tristezza!