Latina, quando la giudice Castriota “assolveva”… Lucrezia Borgia 500 anni dopo

Meno di un mese fa ha destato grande sconcerto la vicenda relativa all’arresto di una giudice cosentina, Giorgia Castriota, accusata di corruzione nell’esercizio delle sue funzioni di Gip al Tribunale di Latina. La Castriota è ancora in carcere, a Rebibbia, e sta faticando moltissimo davanti ad un quadro indiziario decisamente disarmante con tanto di prove documentali che la inchiodano in termini di soldi e varie utilità, per usare un eufemismo, insieme al suo compagno. 

Navigando su Internet, allora, ci è capitato di trovare questa vicenda sicuramente stravagante relativa ad un processo virtuale che proprio la Castriota, insieme ad altri giudici, celebrò nei confronti di Lucrezia Borgia, una delle figure femminili più avventurose e più discusse del Rinascimento italiano; intorno alla quale, come a poche altre, si sono appuntati gli sguardi di narratori e di studiosi, di ammiratori e di avversarî.

Ecco, a distanza di qualche tempo, quella vicenda diventa quasi surreale e grottesca perché evidentemente, proprio nel mentre si svolgeva quel processo, la Castriota stava portando avanti anche il suo disegno criminale. Incredibile, ma vero. 

Ed ecco come ricostruisce quel “processo” il sito il Caffé.tv (https://ilcaffe.tv/articolo/177815/lucrezia-borgia-prosciolta-nel-processo-ideale-a-sermoneta)

Non luogo a procedere perché il reato non sussiste. Si è concluso così il “processo ideale a Lucrezia Borgia”, a oltre cinque secoli di distanza dalla sua morte e celebrato il 4 giugno presso la chiesa di San Michele Arcangelo di Sermoneta (in provincia di Latina) nell’ambito della manifestazione “Sermoneta si tinge di rosa – XII edizione” organizzata dall’amministrazione comunale.

Un processo vero e proprio, 500 anni dopo

Il processo è stato organizzato dalla Fidapa sezione di Latina-Sermoneta e ha visto protagonista d’eccezione la dottoressa Giorgia Castriota, Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Latina; la pubblica accusa era rappresentata dalla dottoressa Lia Garofalo, collaboratrice del procuratore capo di Latina Carlo Lasperanza, mentre la difesa d’ufficio è stata assunta dall’avvocato Maria Antonietta Cestra, che è anche presidente Fidapa. Gli onori di casa sono stati fatti dal vice sindaco Nicola Minniti e dalla consigliera Maria Marcelli.

L’accusa

Dopo la presentazione del personaggio storico di Lucrezia Borgia da parte della storica Carmela Cirillo e il profilo psicologico del personaggio da parte della dottoressa Serena Masci, è stata formulata la pubblica accusa: “premeditando la propria azione criminosa in tempi e circostanze diverse – cagionava la morte di innumerevoli amanti e altrettanti rivali politici. In particolare, Borgia Lucrezia, diffondendo da un proprio anello cavo un veleno denominato “cantarella”, ottenuto cospargendo di arsenico le viscere ancora calde dei suini e poi facendole essiccare e macinare, uccideva i concubini, dopo una notte di passione, e i rivali politici, talvolta dopo un lauto banchetto, cagionandogli così la morte attraverso atroci dolori conseguenti all’ingestione del predetto veleno”.

“Non luogo a procedere”

Alla richiesta di rinvio a giudizio, in quella che a tutti gli effetti è stata un’udienza preliminare, è seguita l’accorata arringa dell’avvocato difensore, che ripercorrendo la storia dei Borgia e sottolineando il rapporto di Lucrezia coi mariti, ha parlato di processo basato su indizi, senza alcuna prova certa e incentrata su supposizioni senza fondamenti storici”. Il giudice Castriota, dopo essersi ritirata in camera di consiglio, ha letto la sua decisione: non luogo a procedere.
“Abbiamo chiarito una volta per tutte, dopo 500 anni, se Lucrezia Borgia sia stata vittima o carnefice”, ha spiegato Maria Antonietta Cestra commentando la decisione del Gup castriota, “decisione presa in tutta coscienza sulla base dei fatti esposti durante il dibattimento”.

Il messale di Alessandro VI

Importante anche la presenza di una copia del messale di Natale di papa Alessandro VI Borgia, messa a disposizione da Scrinium, una realtà culturale impegnata nella promozione e divulgazione dell’immenso patrimonio storico e culturale conservato dalle massime Istituzioni Culturali della Santa Sede. La Treccani ha donato a tutti i presenti un estratto della voce “Lucrezia Borgia” di Albano Sorbelli, 1930, tratta dall’Enciclopedia Italiana.

Successivamente a Sermoneta si è svolto un altro importante evento dedicato a Lucrezia Borgia e al suo rapporto con Sermoneta, organizzato dalla Fondazione Caetani presso il Castello con il patrocinio del Comune di Sermoneta, e l’apertura della mostra con la spada di Cesare Borgia.