Longobucco, Sila-Mare crollata: la faccia tosta di Bevacqua “Chiù Chiù” e del suo compare sindaco Pirillo

I media di regime e la malapolitica corrotta stanno facendo di tutto per “dimenticare” la vergognosa vicenda del viadotto crollato sulla strada Sila-Mare, testimonianza vivente del degrado totale in cui versa la Calabria al di là delle chiacchiere di propaganda dei parassiti che la sgovernano. Né tantomeno è lecito attendersi niente di particolare dall’inchiesta della procura di Castrovillari che, al massimo, indagherà qualche “colletto bianco” a libro paga di Pino Gentile della famiglia dei Cinghiali di Cosenza o di Mario Oliverio e Palla Palla di San Giovanni in Fiore e di Nicola Adamo Capu i Liuni… Ma solo mezzecalzette o terze e quarte file, non certo i marpioni che se ne stanno al calduccio e coperti fino all’inverosimile nelle loro gravissime responsabilità.

Compunto e triste, il sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo in queste ore va affermando in televisione: “Il Trionto non accetta questa strada”.
Eppure, il dottore Pirillo ha vinto le amministrative del giugno 2017, per soli 20 voti, proprio grazie alla strada Sila-Mare, insieme al suo fedele compare Mimmo Bevacqua alias Chiù Chiù e con il Generale Giuseppe Graziano dall’altra parte, ma solo in questo caso, con l’altro compare De Simone.
Leggere per credere…
Addirittura l’attuale capogruppo del Pd in Consiglio regionale Bevacqua (sempre il Chiù Chiù di cui sopra), a pochi giorni dalle elezioni, accompagnò personalmente 4/5 imprenditori edili a Lamezia per la firma del contratto con la nuova ditta appaltatrice per avere i famigerati subappalti e le relative assunzioni che portano tanti, tanti voti.

Ma ritorniamo a quel 2017 e alla battaglia elettorale di Longobicco risoltasi al fotofinish a favore dell’attuale sindaco Pirillo.

30 maggio 2017

«Strada Sila-Mare, la giunta regionale si impegni affinché si chiudano in modo celere le fasi preliminari e si dia finalmente il via ai lavori di realizzazione dell’ultimo tratto a monte, prima del definitivo collegamento con la Statale 106. Da quanto ci risulta, infatti, per l’apertura dei cantieri si attende ancora il rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie compresa quella in capo dall’Autorità di Bacino regionale che ancora non ha ricevuto nemmeno il progetto esecutivo. Una procedura, questa, che nella migliore delle ipotesi avrà tempi di attuazione che variano dai sei ai dodici mesi. Tra l’altro, affinché l’importante arteria stradale sia completata e possa essere realmente risolutiva della mobilità interna della Valle del Trionto e della Sila Greca, servirà prima sottoscrivere un accordo di competenze con il ministero dei Trasporti e con Anas. Con quest’ultima – da quanto appreso dallo stesso governatore Oliverio – che dovrà accollarsi gli oneri e le spese di realizzazione dell’ultimo tratto Ponte di Caloveto – Ss 106 – Foresta». È quanto dice il segretario questore del consiglio regionale, Giuseppe Graziano, sollevando il problema relativo ai tempi di apertura dei cantieri del secondo stralcio del Quarto lotto della strada Sila-Mare che in potenza dovrà creare un corridoio veloce tra le coste dello ionio cosentino e la Sila Greca servendo tutte le comunità della Valle del Trionto.

«La prima data di apertura del nuovo cantiere sul tratto Manco-Caloveto – dice Graziano – che era stata fissata al 7 maggio scorso, è saltata. Lungi dall’essere Cassandra, ma credo che i lavori di realizzazione del secondo stralcio del quarto lotto non inizieranno prima di un anno. E questo non solo perché questa opera sta sorgendo con tempi biblici ma perché ancora mancano tutte le autorizzazioni necessarie che consentono alla ditta appaltatrice di dare via all’opera. Tra l’altro, si pensi che la stessa impresa appaltatrice ha sottoscritto il contratto di aggiudicazione della gara nel maggio del 2015 e che da allora è stato solo completato l’iter per il progetto definitivo. Mentre proprio il progetto esecutivo – ricorda il Segretario questore – non è stato ancora inoltrato all’Autorità di Bacino regionale, passaggio essenziale e vincolante per poter procedere».

«Ecco perché – aggiunge Graziano – occorre velocizzare la trafila tecnico-burocratica presso i diversi enti deputati al rilascio delle autorizzazioni, mantenendola negli auspicabili tempi europei compresi tra i sei e i dodici mesi. Così che i lavori del lotto Manco-Caloveto possano essere avviati non più tardi del nuovo anno per così vedere la luce entro il 2019. Tra l’altro, dare un input deciso all’opera significherebbe dare risposte alle tante famiglie che ancora vivono in questo territorio e a quei giovani che hanno bisogno di lavoro per continuare a credere nella loro terra. A proposito e in questo – scandisce il Consigliere regionale – faccio appello a Oliverio affinché se ne faccia garante, auspico che la manovalanza dei cantieri sia attinta dalle comunità che vivono nel comprensorio traentino considerato che la Sila-Mare è un’opera costruita innanzitutto per garantire a quest’area vasta e ricca di innumerevoli risorse – conclude – e nella quale in tanti troviamo origine, di non morire nell’isolamento in cui è stata costretta negli ultimi cinquant’anni».

2 giugno 2017

A stretto giro di posta arriva la risposta di Mimmo Bevacqua, anche nella sua qualità di presidente (!!!) della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio regionale.

“Comprendo le preoccupazioni di Graziano e anche quelle dei suoi amici impegnati in una campagna elettorale locale che, a corto di argomenti, cerca di creare preoccupazione e allarmismo nella comunità longobucchese e in quella del Basso Jonio cosentino ma Graziano sa, essendo stato dirigente regionale, quali sono le procedure da seguire per l’avvio effettivo dei lavori, tuttavia ad ogni buon conto, mi permetto di ricordargliele. I pareri sul progetto definitivo di questo lotto, redatto dall’impresa come per legge, sono stati tutti acquisiti in sede di Conferenza dei servizi. Alcuni enti/soggetti (tra cui autorità di bacino) hanno formulato prescrizioni da recepire nel progetto esecutivo, senza che ciò comporti un nuovo parere. La Conferenza, quindi si è chiusa con l’approvazione dell’accordo di programma da parte dei comuni (10 giorni fa) e della Regione (la settimana scorsa). L’impresa ha trasmesso il progetto esecutivo, tenuto conto di quanto emerso dalla Conferenza dei servizi. Ora il progetto esecutivo, prima dell’approvazione, va verificato dal Rup per come prescrive la legge. Unico parere da acquisire, in base alle disposizioni della legge sul rischio sismico, è quello del Genio Civile: adempimento che sarà evaso nei termini di 20 giorni. Immediatamente dopo avverrà la consegna generale dei lavori. Mi sento pertanto di tranquillizzare il collega Graziano che quanto affermato dal sottoscritto e dal presidente Oliverio in una pubblica assemblea, sarà rigorosamente rispettato…”.

4 luglio 2017

Passa un mese, nel frattempo Giovanni Pirillo in quota Bevacqua vince le elezioni a Longobucco ma i lavori della Sila-Mare non ripartono ed è chiaro che le polemiche divampano. Tutti ricordano le solenni promesse di Bevacqua nel comizio finale a sostegno di Pirillo con l’annuncio della ripresa dei lavori entro il 30 giugno ma con la doccia fredda del rinvio di almeno un mese disposto dalla Regione. I detrattori di Bevacqua avevano così invaso i social con la caricatura di Chiù Chiù in versione Pinocchio per sottolineare la mancata realizzazione della promessa fatta in campagna elettorale. E i titoli dei giornali erano fin troppo eloquenti: “Bufera su Bevacqua”.

Non solo: Bevacqua accompagnò personalmente 4/5 imprenditori edili a Lamezia per la firma del contratto con la nuova ditta appaltatrice per avere i famigerati subappalti e le relative assunzioni che portano tanti, tanti voti. 

E oggi ci vengono a dire che “il Trionto non accetta questa strada”. Ci vuole una bella faccia tosta, non c’è che dire.