Lettere a Iacchite’: “Corigliano-Rossano: tuteliamoci fa rima con vacciniamoci ma qualcosa non va”

Questa foto è stata scattata alle ore 11 di oggi, domenica 18 aprile, all’hub vaccinale del PalaBrillia di Corigliano-Rossano, polo vaccinale d’eccellenza messo in piedi con un’efficienza ed una rapidità davvero rare alle nostre latitudini.
Sebbene ci sia ampia disponibilità di vaccini, e la struttura sia assolutamente funzionale ciò che salta all’occhio sono le sedie dei vaccinandi, vuote.
Mi permetto allora di sfruttare la visibilità di questa testata per lanciare un appello alla cittadinanza, le classi ammesse sfruttino l’opportunità e si registrino sul portale (http://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/) per tutelare la propria salute, per tutelare la salute dei propri cari, per rispetto di chi sta morendo isolato dal resto del mondo con il fiato sempre più corto, per rispetto di chi sta perdendo i propri cari e anche per rispetto di chi sta subendo enormi difficoltà economiche derivate dalla pandemia, è la vaccinazione l’unica via per uscirne.

Questa foto è uno schiaffo in faccia alla vita, uno schiaffo in faccia ad ogni singolo italiano che sta affrontando da più di un anno la pandemia ed è uno schiaffo doppio per ogni calabrese che per una volta nella vita ha a disposizione un sistema che funziona e pensa bene di non usarlo.

Segnalo che nei primi due giorni nella struttura era stata allestita una fila specifica per i volontari, ovvero per chi non rientrasse nelle classi di merito ma che era disponibile alla vaccinazione, quindi non l’ormai noto “furbetto del vaccino” ma semplicemente il comune cittadino che si metteva in coda e aspettava diligentemente il suo turno. Un’iniziativa lungimirante vista e considerata la bassissima affluenza degli aventi diritto e il gran numero di dosi disponibili, perché, sia chiaro, è assolutamente prioritario tutelare le categorie a rischio prima di tutti, ma è anche doveroso fornire l’assistenza sanitaria ad ogni singolo cittadino che lo richieda, senza quindi rubare il posto a nessuno. L’immunizzazione di massa, come del resto già avvenuto in altri centri con grande diffusione del virus come qui da noi, è soluzione imprescindibile e da adottare con estrema rapidità. L’iniziativa, è stata sospesa dopo 36 ore, la foto frustrante è la diretta conseguenza.

Nasce spontanea allora la sensazione che si stia ingenerando una sorta di ingiustizia al contrario, chi legittimamente ha diritto al posto in prima fila vi rinuncia, si attarda o temporeggia per poter scegliere il vaccino che vuole bloccando di fatto la macchina vaccinale a scapito di chi, pur rispettosissimo delle precedenze, attende il suo turno.

E quindi, nel mio piccolo di privato cittadino, rinnovo l’invito a chi ha diritto di procedere alla registrazione ed alla vaccinazione e invito tutti coloro che conoscano persone con gli stessi requisiti a promuovere presso questi la stessa iniziativa, supportandoli nel caso in cui per età avanzata o per incompetenza informatica non siano autosufficienti.

Tuteliamoci in virtù dei nuovi provvedimenti di apertura del governo che si è assunto “un rischio calcolato fondato sulla coscienza del cittadino nel rispettare le norme previste” (funzionassero così le cose saremmo fuori dalla pandemia da un anno, ma non viviamo su Utopia), lo stesso governo e suoi rappresentanti regionali che, evidentemente malinformati, continuano ad ignorare la totale saturazione dei nostri presidi sanitari, giocando sui colori quando la gente muore in attesa nelle autoambulanze.

Tuteliamoci dalle barbare guerriglie intestine tra le opposizioni e i sindaci, tuteliamoci dal Tar e dagli indigeni principi del foro che si trasformano nottetempo in virologi, dall’ignoranza e dalla superficialità di chi si ostina a mettere a rischio la nostra salute perché “a mascherin unna mind ca tant a ten tu”, tuteliamoci dalla folle mancanza di buon senso.

Tuteliamoci anche e soprattutto dal grande circo mediatico che oggi ha deciso che con Astrazeneca “si sta come d’inverno sugli alberi le foglie”, domani magari si accorgeranno a convenienza che gli altri vaccini han percentuali di reazioni avverse addirittura superiori ad Astrazenenca e quindi la possibilità di essere colpiti da un aereo che precipita abbattuto da una fionda son pressocchè identiche a prescindere dal marchio impresso sulla boccetta.

Tuteliamoci fa rima con vacciniamoci ove ve ne sia la possibilità, e al PalaBrillia c’è.

Lettera firmata