Lettere a Iacchite’: “Green Pass, una tutela per la comunità o un vile ricatto?”

Lettera aperta ai cittadini, ai giornalisti e ai parlamentari.
GREEN PASS, UNA TUTELA PER LA COMUNITA’ O UN VILE RICATTO?

di Nuovi Orizzonti Cosenza

Gli scontri avvenuti in alcune città italiane sabato 9 ottobre scorso per dire no al Green Pass sono da condannare per la violenza usata e da analizzare per quanto sottendono. Nelle ultime settimane, il Governo ha adottato la linea dura: chiunque entri in un luogo pubblico per lavorare deve essere munito di Green Pass e anche chi lavora da casa deve esserne in possesso. Il provvedimento non vale, però, per gli utenti che entrino in un luogo pubblico per accedere a un qualunque servizio. Si fa fatica a trovare una logica all’imposizione del Green pass, più simile, invece, a un ricatto che creerà pressione psicologica e numerose difficoltà ai lavoratori e alle aziende.

Le perverse dichiarazioni del ministro Brunetta
A tal proposito, devono essere ricordate le aberranti affermazioni del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, secondo il quale i tamponi servono ad aumentare il costo della non vaccinazione con l’accrescimento del costo psichico ed economico, poiché “sottoporsi al tampone giornalmente crea uno stress tale per cui, alla fine, i non vaccinati vorranno vaccinarsi”. Con questa asserzione crolla tutto il castello di carta costruito dal Governo per obbligare indirettamente i cittadini a vaccinarsi attraverso ricatti, paure, disinformazione, bavagli.

Green pass, Italia unica in Europa
In Italia è stata approvata una misura anti-Covid che risulta essere tra le più restrittive e severe del mondo: è stato reso obbligatorio per tutti i lavoratori mostrare la prova dell’avvenuto vaccino, di un test anti-Covid negativo o della guarigione per poter accedere al posto di lavoro. Il famigerato Green pass, che distrarrà gli Italiani dal Recovery Fund e da altri problemi importanti, sebbene sia un provvedimento provvisorio di cui il Governo si è assunto la responsabilità, non è altro che un insieme di norme vessatorie che ledono diritti fondamentali quali il lavoro. La giustificazione addotta dai governanti è il contenimento del virus, in realtà, così come è stato concepito, il Green pass è un’arma di ricatto verso i renitenti al vaccino. Di fatto, l’Italia è oggi il primo stato in Europa che ha limitato i diritti rendendo obbligatorio per Decreto il cosiddetto “certificato verde”.
Cittadini informati e vaccinazione non obbligatoria secondo la Risoluzione 2361/21
Ma l’Italia è anche uno dei 47 paesi membri del Consiglio d’Europa che, con la Risoluzione 2361/21, ha esortato gli Stati membri e l’Unione europea a “garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato, se non lo desidera personalmente; garantire che nessuno venga discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di potenziali rischi per la salute o per non volersi vaccinare”. Illogico. Ma non è l’unica illogicità che si riscontra nel discorso Covid, vaccini, certificato verde.

I numeri della pandemia (?)
Intanto, i vaccini saranno anche utili, ma non sono di certo sufficienti per sconfiggere una pandemia che ha causato 4.746.620 di vittime, un numero esiguo su cui si dovrebbe riflettere se si parla di pandemia, anche se un solo decesso è un dramma non accettabile
(https://www.salute.gov.it/…/dettaglioContenutiNuovoCoro…, ultimi dati OMS – Fonte: Health Emergency Dashboard, 27 Settembre ore 18.19).

Vaccini sì, cure contro il Covid-19 no
Allo stesso modo si dovrebbe riflettere e chiedersi come mai ci sia stato un martellamento continuo per spingere le persone a vaccinarsi, mentre le informazioni sulle cure sono state quasi inesistenti, anche ora che l’Aifa ha reso disponibili i medicinali anakinra, baricitinib e sarilumab per il trattamento del COVID-19 (https://www.aifa.gov.it/…/aifa-rende-disponibili-i…).

A distanza di mesi dai primi vaccini, pur ritenendo che essi siano fondamentali per il contenimento della pandemia e dei ricoveri ospedalieri, si deve constatare che si sono, tuttavia, verificati casi di contagio tra persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino. Non conosciamo il numero dei vaccinati che si sono infettati nonostante l’inoculazione di due dosi, non sappiamo quanti di essi sono stati ricoverati o sono deceduti. Eppure, sarebbe importante venire a conoscenza dei numeri se si vuole tracciare un quadro realistico della pandemia post-vaccino, numeri che dovrebbero comprendere anche quelli relativi ai contagiati curati e guariti grazie agli anticorpi monoclonali, efficaci ed approvati dall’Aifa. Un’alternativa, quella dei monoclonali, che non è stata utilizzata a dovere laddove essi siano stati consigliati, a vantaggio dei vaccini e probabilmente di Big Pharma. E oggi, che si assiste sempre più a casi di cittadini immunizzati e contagiati da altri immunizzati – come riportato da alcune accreditate riviste scientifiche – ci si chiede quale sia il motivo che spinge ancora a voler vaccinare anche i bambini e le donne incinte. Illogico, non vi pare?
Come illogico risultano le disposizioni per i luoghi pubblici: oggi, al bar, diversamente da quanto accadeva fino ad agosto scorso, all’interno si può stare assembrati al banco, ma da solo al tavolino no; in discoteca si deve tenere la mascherina che poi si toglierà in pista, dove l’assembramento è al massino, come l’emissione di droplets. No, non è solo illogico, è che ci/si stanno prendendo in giro, trattando gli Italiani da perfetti idioti. Il virus non si contiene o sconfigge così.

Pro vax vs No vax, una pericolosa deriva creata ad hoc
Eravamo convinti che il vaccino ci rendesse immuni per sempre, invece la sua efficacia è risultata limitata, tanto da richiedere le precauzioni adottate dall’inizio della pandemia. Nessun progresso sostanziale e un regresso sul quale, invece, bisogna soffermarsi: l’origine della pericolosa contrapposizione tra pro-vax e no-vax. I media e i social, implacabili censori quando si osa esprimere un’opinione non allineata a quella dei pro-vax, lanciano di continuo insulti e anatemi contro chiunque non si uniformi all’indirizzo sanitario dettato del Governo. Azzerate la libertà di stampa, la libertà di espressione, la libertà di scelta delle cure. E che importa se le cure risultano efficaci e i vaccini di meno? Il diktat è vaccinare periodicamente (si sta introducendo la terza dose di vaccino) e solo così avere diritto al certificato verde, un metodo di controllo sociale del cittadino preoccupante e da avversare. Ma gli Italiani non sono e non saranno gli utili idioti di un sistema sempre più proiettato verso l’esclusione dei cittadini dalla res publica.