Lettere a Iacchite’: “Regione, Bando Dote Lavoro: tutti i dubbi sull’Unical operatore accreditato”

Bando Dote Lavoro: la Regione Calabria abilita l’UNICAL all’espletamento dei servizi di Dote lavoro, includendo l’Ateneo nell’elenco degli operatori accreditati.

La Regione Calabria, in armonia con i fini degli organi centrali dello Stato, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Attive ed il Ministero dello Sviluppo Economico, al fine di favorire il reinserimento lavorativo e l’inclusione di soggetti che non studiano e non lavorano e che vertono in una particolare condizione di disagio sociale, aggravata dalle condizioni economiche e geografiche delle Aree territoriali in cui dette categorie sociali confluiscono, promuove la programmazione di politiche attive e sociali, come il Bando Dote Lavoro, indetto con Avviso Pubblico n. 12951 del 22 Novembre 2017.

E lo fa garantendo, attraverso il coordinamento e la realizzazione di modalità di azioni partecipate, l’uniformità e l’unitarietà delle azioni, tra gli attori pubblici e privati coinvolti quali: Centri Per l’Impiego, Agenzie di Intermediazione ed Operatori Privati Accreditati.

Visto che i requisiti di accesso al bando citato, sono quelli indicati all’art.4 del decreto N. 12951/2017, che prevede che i destinatari siano over 30enni disoccupati-inoccupati di lunga durata, disabili, soggetti inseriti in programmi di integrazione sociale, l’UNICAL può rigettare l’istanza di accesso al servizio, della destinataria, comunicando:
• Prima, a seguito colloquio telefonico e poi frontale diretto, la politica dell’Ateneo, ovvero, la volontà di voler assolvere detti servizi prediligendo “specificatamente ed esclusivamente” i soggetti in possesso del titolo culturale di laurea, senza, però, escludere l’istanza della richiedente?
• Poi, a mezzo e-mail, la volontà di decidere al “momento” di non aderire al bando, avendone la facoltà, e di non essere, perciò, abilitata ai servizi per il lavoro?

Può il carattere della “momentaneità” dell’inabilitazione essere correlato al possesso, del titolo culturale di laurea, da parte del destinatario richiedente il servizio per il lavoro? Ovvero, può la “momentaneità” dell’inabilitazione, variare al variare del titolo culturale di cui è in possesso la persona fisica?
Per cui se persona sprovvista del titolo culturale di laurea, l’Ateneo conferma di essere momentaneamente disabilitato all’espletamento dei servizi di Dote, mentre se persona provvista del titolo culturale di laurea, l’Ateneo conferma di essere momentaneamente abilitato all’espletamento del servizio di Dote?

Se sì, per quale motivo la Regione Calabria, sul sito Calabria Europa, non ne dà adeguata informazione, rendendo pubblica l’inabilità “momentanea” dell’UNICAL (DLGS 33/2013)?
E se sì, per quale motivo il requisito del titolo culturale di laurea, così per come richiesto dall’Ateneo, è difforme dal requisito previsto dall’art. 4, del Decreto n. 12951/2017, del Bando Dote lavoro?

L’Ateneo, in quanto concorrente, nell’espletamento dei servizi di intermediazione, normalmente offerti dai Centri per l’Impiego e dalle Agenzie private, non dovrebbe assicurare una più ottimale, competitiva, efficiente ed efficace gestione delle “risorse economiche ed umane”, evitando di incorrere, perciò, nella realizzazione di un’azione discriminatoria?
Assicurando, per contro, il raggiungimento degli obiettivi prefissati, ovvero, il reinserimento lavorativo dei soggetti sopra citati, attraverso interventi di istruzione e formazione lavoro, di tipo tecnico professionale?

Ciò significa che anche se l’Ateneo può disporre di una discrezionalità in ambito alla scelta delle modalità operative, la sua attività non può non essere vincolata alla realizzazione dei fini che sono quelli determinati dalla Regione Calabria, con Avviso Pubblico e come sopra, già, citati.
Ancora, se i motivi sono differenti, qual è il “termine temporale” che deve essere attribuito all’avverbio di tempo al “momento”?
In ultimo, se l’inabilitazione è solo “al momento”, ovvero, momentanea, transitoria, perché, l’Ateneo rigetta l’istanza di accesso alla dote lavoro della destinataria?

Tiziana Parise