Lettere a Iacchite’: “Vi racconto l’anno più terribile per la storia di San Giovanni in Fiore”

Direttore buongiorno,

quello che sta accadendo nell’ultimo anno a San Giovanni in Fiore ha dell’incredibile. Ha vinto le elezioni un sindaco completamente estraneo ai problemi e alla vita della città. Lo ha fatto in modo abbastanza plateale con tanto di “tarantella” che ha raggiunto notorietà  nazionale e che ha generato, molto probabilmente, il primo focolaio di Covid in paese, con tanto di ricoveri e morti.

Chi ha sostenuto il sindaco? Di tutto e di più. Indagati, traffichini e soprattutto ex militanti di sinistra (!). Ma fin qui, a parte qualche uscita di pessimo gusto, avevamo preso atto solo delle solite manovre politiche. Poi la politica ha lasciato il posto all’incredibile e all’indegno. Il sindaco si è letteralmente e materialmente fatto da parte lasciando il campo operativoì, politico e amministrativo al marito. Nel frattempo ha mantenuto la carica di assessore al Comune di Cosenza.

Scelta unica nel suo genere che vuole far capire una serie di cose : 1) fare il sindaco di San Giovanni è solo un hobby; 2) tranquilli che al paese lascio mio marito!!!; 3) io e mio marito campiamo solo di politica quindi per campare arraffiamo tutto…

Poi ha gestito le varie crisi sanitarie dovute al Covid con un solo intervento: cazziata ai cittadini che non seguono le regole. E in piena estate ha fatto l’en plain: acqua che manca, gestione dei flussi acqua al marito tuttologo, poi acqua inquinata, spazzatura non raccolta e definitiva chiusura di quel che rimane dell’ospedale.

Nel frattempo ci prepariamo alla imminente campagna elettorale dove la coppia Ambrogio/Succurro si gioca il tutto per tutto. E a questo punto non serve più il richiamo alla buona politica, alla corretta amministrazione. Facciamo un appello alla dignità. Dignità di amministratore, dignità di donna, dignità di essere umano. Sindaco, si riappropri del suo ruolo, faccia quello per cui i sangiovannesi l’hanno votata. E si ricordi che hanno votato lei e non suo marito.

Fare il sindaco di San Giovanni in Fiore non è cosa semplice, non lo è mai stata, e sicuramente risulta inconciliabile con altri ruoli politici. Abbia la dignità di concentrarsi sul suo impegno. Abbia la dignità di non togliere l’acqua ai cittadini in piena estate e piena stagione turistica. Abbia la dignità di raccogliere la spazzatura. Lei ha in mano il destino della città. Una città di montagna, problematica. Una città che se continua ad essere amministrata in questo modo sarà condannata a sparire. Lei inoltre ha in mano il suo destino politico e umano. Continuare a fare male a San Giovanni in Fiore significherà anche per lei e suo marito scomparire, perché ormai non esistono più partiti o capi corrente, esiste solo il rapporto con le persone. E si possono perdonare gli errori, le bugie, forse anche le ruberie. Ma nessuno dimentica se ha avuto a che fare con una persona senza dignità.

Lettera firmata