Lettere a Iacchite’: “Zumpano e le montagne pericolose”

Gentile Direttore,

gli scempi edilizi compiuti lungo il Crati nel Comune di Zumpano e mi riferisco al cinema multisala Andromeda, al supermercato Lidl, e a tutte le altre attività, sono sotto gli occhi di tutti ed hanno anche interessato anni fa i media. La zona è a rischio R4 (ciò che indica pericolo di vite umane) e gli interventi di consolidamento realizzati a suo tempo appaiono del tutto inutili (incidono ad una profondità di circa un terzo di quella della frana che investì il supermercato Lidl). Sono in tanti a chiedere che venga di nuovo sensibilizzata in merito l’ opinione pubblica, perché l’attenzione sta scemando, mentre continuano a lavorare Ipercoop, Cinema Andromeda, Mc Donald’s, Unieuro, officine, panifici nonché l’attività commerciale di un consigliere comunale di Zumpano. Nulla contro i lavoratori, ci mancherebbe, ma c’è qualcosa che non va se è vero – com’è vero – che queste attività lavorano mentre altre sono irrimediabilmente bloccate.

Si tiene ferma una struttura, quella dell’Airone Bianco, a pochi chilometri di distanza, che rappresenterebbe il più grande centro commerciale della Calabria con i suoi 27.000 mq. Come mai i lavori non riprendono? Come mai la procura non indaga nonostante le querele da parte della proprietà? Come mai solo quella montagna è considerata pericolosa e non quella che è già abbondantemente finita sotto i riflettori? Come mai il sindaco non emette un’ordinanza di messa in sicurezza della montagna al proprietario così come prevede la legge? Quali interessi ha la dinastia Carelli/Lucente a non far aprire quell’attività commerciale? Qualsiasi sindaco parteciperebbe personalmente e fisicamente alla costruzione pur di poter diminuire il tasso di disoccupazione mostruoso del territorio. Come mai nessun parlamentare, nessun consigliere regionale né tantomento il Presidente (progressista a dir suo) si interessa?

Ci sarà per caso di mezzo gente innominabile, che fa “camminare” il cinema grazie ad accordi inconfessabili? Col supporto, ovviamente, di quegli stessi politici che dovrebbero darsi da fare per sbloccare l’opera rimasta ferma e che invece partecipano allegramente agli affari del cinema di Zumpano. C’è qualcosa che non va in questa storia e prima o poi qualcuno se ne dovrà interessare.

Lettera firmata