Lettere a Iacchite’: “Qui Biblioteca Civica, il 2 agosto arriva lo sfratto: che fanno Comune e Provincia?”

Egregio direttore,

le scrivo per informarla della macabra situazione in cui si trovano i dipendenti della Biblioteca Civica di Cosenza, sperando che il suo giornale servirà da tramite per svegliare gli animi di qualcuno. Il due agosto, nel silenzio più assoluto e all’insaputa dei cittadini, avverrà lo sfratto della Biblioteca. Non pagano il fitto al demanio da diversi anni e ormai il tempo è scaduto. I dipendenti si trasformeranno in disoccupati e le nostre famiglie vivranno una situazione di disperazione assoluta.

Non riceviamo lo stipendio da sei mesi. Noi prevedevamo un’estate più torbida delle altre e adesso con questa nuova notizia del possibile licenziamento credo che l’aria di Cosenza per noi diventerà soffocante.

Preciso che il Comune di Cosenza e la Provincia sono gli enti fondatori della Biblioteca Civica di Cosenza e i responsabili della sua imminente fine. A questo punto propongo di allestire nel chiostro dell’Ex Convento di Santa Chiara un bel bar e di procurare tutto l’occorrente per permettere al sindaco e ai suoi amici di organizzare: apericene, aperitivi, serate free drink, disco music. Organizziamo una colletta per comprare le noccioline, le patatine e gli immancabili spritz.

Chissà se Mario Occhiuto allietato da un buon cocktail e coccolato dai suoi cari deciderà di salvarla e soprattutto di salvarci. Del resto, un luogo pieno di manoscritti del Risorgimento e dell’Illuminismo sa di vecchio ed è noioso. 250.000 tra libri rari, preziosi incunaboli riviste e giornali potranno utilizzarli come vassoi oppure come tovagliolini molto cool.

Lanciamo una nuova moda. Nella sala lettura della biblioteca, Oliverio e la sua compagna potrebbero ospitare le loro live band preferite. Oppure se preferisce qualcosa di più casual si potrebbe organizzare una grigliata nell’atrio. Ricordiamoci che la Civica fu eretta come “Ente Morale” nel 1917, e seppure Cosenza è una città priva di “Morale”, sarebbe bello se con il ricavato dei party i nostri illuminati amministratori pagassero gli stipendi.

Ho cercato di ironizzare ovviamente per farmi coraggio, ma quando devi dire a tuo figlio che non hai 5euro in tasca per comprargli una pizza, non riesci proprio a ridere. Oggi subisco questo perché nella vita ho scelto la cultura, la lettura, l’arte, la letteratura e un lavoro da fame ma un lavoro onesto!

Lettera firmata