Lettere a Iacchite’: “Cosenza, bagni nei locali pubblici: tutti rotti tranne uno”

Gentilissimo Direttore,

vi scrivo perchè sono profondamente indignato per quello che è successo ieri sera (12-10-2017) a Cosenza ed in particolare su Corso Mazzini. Mia figlia, 6 anni, aveva urgenza di andare in bagno ed essendoci nelle vicinanze un “bar”, mia moglie ha chiesto se potevamo utilizzare i servizi del locale per la piccola, ma, gentilmente la ragazza del bar risponde: “mi spiace c’è poca acqua ed i bagni non sono fruibili!”.

Rimango basito ma può capitare, mi reco ad una rosticcerie di fronte e la risposta è: “Mi spiace ma come vede è fuori servizio!” con il cartello appeso alla porta, stessa cosa in altri bar e locali. Mia figlia stava per farsi addosso, ma fortunatamente esiste ancora gente che fa con piacere il proprio lavoro ed alla richiesta del bagno il personale del bar POP prontamente ci ha indicato dove fosse. Ribollivo di RABBIA!

Ho provato a telefonare ai vigili ma stranamente non ha risposto nessuno, ed in quel momento in giro per il cosiddetto “salotto buono” non se ne vedevano. Alla fine me ne sono andato profondamente deluso. Vorrei però chiedere al nostro illustrissimo sindaco, davvero c’è bisogno di opere mastodontiche per far credere al mondo che Cosenza sia una città Europea? Basta davvero chiudere una strada per rendere la città più vivibile? Davvero bisogna fare guerre per un cartellone pubblicitario? La verità è che Cosenza è una città dove i proprietari/gestori dei locali pubblici fanno quello che vogliono, le regole non vengono rispettate da nessuno, dove si vieta ad un disabile di andare in bagno perché riga il pavimento con le ruote della carrozzina e dove una bimba non può usufruirne altrimenti lo sporca. Tanto non c’è nessuno che controlla!
Caro sindaco la civilizzazione comincia dalle piccole cose!

Giovanni Luci
Un cittadino come tanti