Lettere a Iacchite’: “L’inesorabile declino dell’Unical e del suo pessimo rettore”

Qualche giorno fa, su tutte le testate giornalistiche di questa misera regione, si leggeva: “Unical tra le migliori università del mondo, la soddisfazione del Rettore Crisci”.

Niente di più falso. Prima di rallegrarsi come tanti beoni, è bene leggere le statistiche. L’Università della Calabria, che ogni giorno subisce violenze per l’incapacità di questo rettore, è la 51ma tra le 100 università che hanno meno di 50 anni. Il titolo allora è fuorviante…

In Italia, tanto per dire, è la dodicesima. Ma a Crisci piace rallegrarsi… per le sciocchezze manipolate invece che pensare a risolvere i tanti problemi che investono questo luogo e che portano addirittura a rimpiangere Latorre, che certo non era (e non è) un arco di scienza.

Questo, però, è solo l’ultimo indice di una perdita di prestigio, di credibilità e di capacità attrattiva che era stata già segnalata, con crescente malessere, da parte di tutte le componenti interne dell’ateneo di Arcavacata, le quali erano arrivate a chiedere GIUSTAMENTE le dimissioni del Rettore (forse in modo errato e troppo in anticipo), giudicato incompatibile con la necessità di una gestione culturalmente e organizzativamente efficiente e moderna dell’Unical.

Ultimamente il “grande” rettore ha riesumato veri e propri cadaveri, delegandoli qui e là. Con quale criterio?

Per non parlare dei contratti d’oro a partire dal portavoce utile solo a mettere foto sui social. Adesso nel mirino del rettore Crisci … ci sarà il servizio comunicazioni dell’aula magna? Che presto verrà sbattuto al centro editoriale?

I cubi sporchi senza nessun servizio sono giorno e notte aperti e abbandonati, terra franca per gente strana, specie la notte.

I bagni sconquassati, unico funzionante quello del rettorato con doccia compresa… se qualcuno la usasse. E la vigilanza dov’è finita?

Le case degli studenti rovinate tra vecchi abusivismi e locali fatiscenti.

L’università cosentina era una bella università. Era…

Dati difficilmente contestabili, che parlano di inadeguatezza e arretratezza dell’offerta formativa, di guida verticistica e chiusa al confronto e alle istanze provenienti dall’intero corpo accademico, di lontananza ostinata e arrogante dalle esigenze del territorio, dal peso e dal ruolo che l’ateneo calabrese dovrebbe avere nei processi di sviluppo della regione. Ma Crisci ha portato la Ghizzoni e ora salverà il sistema universitario nazionale… Poveri noi!

Lettera firmata