Mara e Mariastella lanciano Occhiuto, ma Tajani che dice?

A lanciare la candidatura di Mario Occhiuto alla presidenza della Regione Calabria, titolano alcune testate giornalistiche stipendiate dal sindaco, sono i big di Forza Italia, confluiti in massa a Cosenza in occasione del congresso provinciale di Forza Italia, presieduto da Jolanda l’educanda. I big chiamati in causa sarebbero la Carfagna e la Gelmini. Di loro ha detto Ruby Rubacuori in un’aula di tribunale: “Mara e Mariastella partecipavano alle serate del bunga-bunga… spesso le ho trovate svestite che ballavano attorno al palo”.

Mara e Mariastella, che al massimo oggi rappresentano qualche condominio, vengono spacciate da Jolanda l’educanda come le donne forti del partito in grado di condizionare anche le scelte del loro padrone. E se sono loro a lanciare Occhiuto, tutti devono stare zitti e accettare l’imposizione. Quindi per Jolanda e qualche giornale lautamente finanziato con denaro pubblico, la pratica “Occhiuto candidato” nel centrodestra è chiusa. E la parola fine l’hanno messa Mara e Mariastella: il ciarpame senza pudore che si dona al drago per potere e denaro (cit. Veronica Lario). Ma la realtà come sempre è diversa da quella che Jolanda si affanna a rappresentare: Forza Italia in Calabria, ma in tutta Italia, somiglia molto ad un fantasma che si aggira per borghi abbandonati in cerca di qualcuno da spaventare. Infatti a vederli in queste incontri, frequentati da quel poco di borghesia e nobiltà decaduta che ancora gli va dietro per questioni di interesse, sembrano degli spettri. Fanno realmente paura.

In Calabria di Forza Italia, dimentica di dire la Jolanda, non resta che qualche spirito sparso qua e là. Qualche ectoplasma che ancora spera di poter continuare ad abitare il castello a spese dei proprietari. In poche parole: Forza Italia è ormai una specie politica in via d’estinzione. E non basterà certo la coscia lunga della Carfagna, o l’aria da segretaria della Gelmini a resuscitare il morto. Anche se c’è chi non esclude qualche miracolo. Senza l’aiuto di tutto il centrodestra, Occhiuto non va da nessuna parte. perciò l’operazione di oggi, altro non è che l’ennesimo tentativo di imporsi attraverso il ricatto della “spaccatura”. E questo Jolanda lo sa benissimo, ma non può far altro, visti i tanti no, che forzare la mano.

Ritornando ai big, al raduno di mummie  e di siliconate di oggi a Cosenza, la Jolanda ha fatto molto attenzione a non citare gli assenti, tra tutti il nostalgico del Duce, Antonio Tajani. Un personaggio da avanspettacolo, una macchietta, la caricatura del servo sciocco, uno che non sa mai quel che dice. Parla tanto per parlare, e tutti, Mara e Mariastella comprese, lo prendono a pesci in faccia. Tant’è che – stando ai patti che quando a Jolanda conviene li tira fuori, quando non gli conviene li omette – nella famosa riunione di Arcore con Salvini si era stabilito che a fare il nome del candidato in Calabria sarebbe stato Tajani, incaricato dallo stesso Berlusconi, dopo le elezioni europee, ma nonostante ciò Jolanda, Mara e Mariastella non l’hanno calcolato proprio, e hanno lanciato Occhiuto.

Di quello che pensa Tajani, e le tante fazioni di forza Italia presenti in Calabria che di Occhiuto non ne vogliono sentir parlare, a Mara, Jolanda, Mario e Mariastella, non gliene può fregar de meno. Loro vanno per la lor strada, fino a che morte (politica) non li separi. Una cosa è certa: la sfilata dei falliti che si è svolta oggi a Cosenza, è la peggior rappresentazione della peggior politica di sempre, e questo sta a significare che se c’è ancora chi si ostina a dare del “big” a tali personaggi, allora vuol dire che sono davvero morti, anche se questo loro ancora non lo sanno.