Cosenza, l’Asp è un mostro ingovernabile e ora dimettetevi tutti (tranne sciacallo pazzo)

A poche settimane dalla nomina a commissario ad interim dell’Asp di Cosenza, anche la dottoressa Caterina De Filippo rassegna le proprie dimissioni. E dire che la nomina della De Filippo è stata meditata e “sofferta” dal presidente Oliverio e dal suo “vice” Pacenza dopo svariate rinunce di “autorevoli” personaggi già noti alla sanità calabrese. Il nominativo della commissaria, infatti, quando “tutto sembrava perduto”, è stato proposto dal dottore Antonio Belcastro, attuale direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria e meglio noto come il “manager dei topini”, che dal suo “magico cilindro” ha fatto apparire la sua cara amica Caterina, già nominata commissaria all’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini di Catanzaro.

Invero, la De Filippo non ha mai dimostrato particolare “entusiasmo” verso questo incarico, tutt’altro, ma si trattava di una di quelle “proposte” che, …a fare il verso al film “Il Padrino”, …non poteva rifiutare! Oltre alla De Filippo, ma sottaciuto dai vertici regionali e in particolare dallo stesso delegato alla Sanità nonché “vicegovernatore” Franco Mario Pacenza, si era già dimesso anche il direttore sanitario dott. Francesco Di Leone nominato dalla stessa De Filippo!

L’unico che non si è dimesso è l’attuale direttore amministrativo, dott. Pasqualino Montilli, “pescato” da Pacenza nello Jonio, posto a fianco della De Filippo e già noto nell’ambiente con l’appellativo di “crazyjackal” (sciacallo pazzo) per la sua bramosia di potere da ottenere a qualunque costo, sulle spoglie di qualsivoglia situazione ambientale in …fin di vita!

Ebbene, la domanda che nessuna Istituzione sembra essersi posta e che al contrario, anche in relazione alle vicende relative alle infiltrazioni mafiose nell’Asp di Reggio, dovrebbe sorgere spontanea è il perché nessuno vuole prendere le redini dell’Asp di Cosenza ed inoltre il perché tutti si dimettono… E’ mai possibile che il prefetto di Cosenza Galeone, il procuratore Gratteri, il commissario Generale Cotticelli e lo stesso Ministro della Salute dottoressa Grillo non si pongano tali interrogativi? Peraltro, nessuno ha indagato sulle reali motivazioni delle dimissioni dell’ex direttore generale Raffaele Mauro e sul rifiuto del dottore Francesco Giudiceandrea a continuare a rivestire l’incarico di direttore sanitario al fianco della commissaria De Filippo. La risposta, indicibile ma al contempo risaputa da tutti, è che l’ex direttore generale Mauro Faccia di Plastica ha creato un “mostro ingovernabile”, un’Asp  nella qualei sono stati perpetrati “delitti” amministrativo-contabili, “artefatti” gestionali e “mistificazioni” di ruoli ed incarichi che hanno portato l’Azienda al collasso. 

Transazioni farsa decise a tavolino che hanno comportato addirittura l’attribuzione di posti di primario (!), tra le quali spiccano quelle del dottore Filippo (furbetto del cartellino) a primario della “Tutela salute degli anziani” e quella del dottore Tramontano a primario di Medicina dell’Ospedale di Praia a Mare. Incarichi di Direttore di Distretto attribuiti senza titoli e in violazione di norme contrattuali, tra le più clamorose quelle del condannato dottore Zuccarelli e dell’ultrasessantacinquenne (quindi non nominabile!) dottore Elio Pasquale Bozzo. Ricollocazioni su strutture complesse di primari senza titoli o nomine di direttori su improbabili strutture previste da un inconcludente ed improduttivo Atto Aziendale, tra cui spicca la nomina del dottore Pata a primario della “Medicina dei Migranti” in cui è lo stesso Pata a chiedersi di che cosa debba interessarsi giornalmente considerato che l’unico e nessun altro “migrante” ad usufruire della struttura in quel di Corigliano è egli stesso, visto che, perdente posto, è stato fatto “migrare” dal Centro Trasfusionale di Rossano.

Una “organizzazione” disastrosa, frutto solo di una visione mirata esclusivamente al soddisfacimento proprio e dei propri sodali, una gestione finanziaria dell’Asp che ha fatto “saltare il banco”, un’Azienda non più governabile che ha portato lo stesso artefice del disastro  alle dimissioni. Risulta quindi evidente che le difficoltà di Oliverio&Pacenza nell’individuare un nuovo management da porre ai vertici dell’Asp di Cosenza deriva dal fatto che, visto lo stato di ingovernabilità in cui versa l’Azienda, nessuno è disposto ad affrontare il “mostro”!

Pacenza e Oliverio

L’ultimo, in ordine di tempo, ad essere stato “invitato” da Oliverio&Pacenza ad interessarsi dell’Asp di Cosenza è l’attuale Commissario dell’Asp di Catanzaro dottore Giuseppe Fico, che, nella seduta di giunta regionale del 2 aprile scorso, è stato nominato commissario ad interim dell’Asp di Cosenza. Il dottore Fico, quindi, oltre che gestire l’Asp di Catanzaro, si “occuperà”, un giorno a settimana, delle sorti dell’Asp di Cosenza, magari firmando giusto qualche delibera di collocamento in pensione e…nient’altro, così potrà stare tranquillo, senza intervenire, ad esempio, nella complicata stipula dei contratti con le case di cura private o con il contenzioso proveniente da vari settori che affligge l’Azienda.

Nel frattempo, il presidente Gerardo Mario Oliverio ed il suo “vice” Franco Mario Pacenza, al fine di superare la fase di commissariamento, si stanno maldestramente prodigando nell’attivare la commissione che valuterà le domande prodotte dai candidati alla nomina di Direttore Generale delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della regione. L’obiettivo è quello di effettuare le nomine prima che esca il tanto decantato decreto straordinario sulla sanità calabrese, preannunciato ormai da diverse settimane dalla ministra Grillo. Il Popolo Calabrese, costretto peraltro ai cosiddetti “viaggi della speranza” anche in caso di banali patologie affrontabili in comuni nosocomi, sa bene che le nomine dei nuovi direttori generali non saranno finalizzate all’individuazione delle migliori capacità professionali in tema di gestione della Sanità, quanto piuttosto nel porre ai vertici delle Aziende “personaggi” che sfacciatamente siano in grado di veicolare consensi elettorali all’attuale governo regionale in vista delle prossime elezioni. E allora, dimettetevi tutti! Tranne “sciacallo pazzo”, ovviamente.