Massomafia in Calabria. Pittelli favoriva anche i boss di Crotone: “Era ammanicato bene alla procura di Catanzaro”

«Pittelli era ammanicato bene alla Procura di Catanzaro». Anche il 52enne collaboratore di giustizia Francesco Oliverio, già capo della ’ndrina di Belvedere Spinello, chiama in causa l’avvocato Giancarlo Pittelli, imputato nel maxi-processo scaturito dall’inchiesta diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro “Rinascita-Scott”, per una presunta «vicenda di corruttela» processuale. Nell’informativa redatta dai carabinieri dei Ros (Raggruppamento operativo speciale) e depositata nel processo contro le cosche di Vibo Valentia, il penalista catanzarese viene tirato in ballo perché avrebbe contribuito ad assicurare «una copertura giudiziaria» ad alcuni componenti dei clan di Rocca di Neto e Belvedere Spinello, che nel 2003 vennero arrestati per l’omicidio di Ettore Ierardi, avvenuto il 6 agosto 2002 a Crotone, in contrada Iannello.

Nello specifico, l’ipotizzata corruzione avrebbe favorito due degli otto accusati coinvolti nell’operazione antimafia “Ciclone” venuta alla luce nel 2003: si tratta di Massimiliano Iona e Agostino Marrazzo, che furono poi assolti dai giudici della Corte d’Assise di Catanzaro. Nel 2014 Oliverio spiega ai magistrati della procura di Salerno “come suo cugino Sabatino Marrazzo (fratello dell’Agostino tratto in arresto) si fosse adoperato per far assumere la difesa di Massimiliano Iona e Agostino Marrazzo all’avvocato Pittelli e a un altro legale del foro di Catanzaro. Il motivo? “Che questi due se la sanno sbrogliare” chiosa il pentito in quanto uno dei due avvocati “era appoggiato bene in Catanzaro” mentre “Pittelli era ammanicato bene alla procura di Catanzaro”.

“Anche in questo caso – osservano i Ros – la capacità che era ricercata nella figura di Pittelli consisteva nell’avvicinare coloro i quali avevano il potere di stabilire le sorti giudiziarie”. In particolare il pentito riferisce quale fosse stato all’epoca il “gancio” di Pittelli tra i togati nel capoluogo di regione. “Oliverio – è scritto nel verbale – riesce anche a fornire elementi circa l’esponente della magistratura cui sarebbe stato vicino Pittelli” sulla base del racconto fornito dai suoi sodali.

“Mi dissero – ricorda il collaboratore – che Pittelli aveva nello studio il figliastro del dottor Lombardi di Catanzaro. Queste sono state le parole e loro quindi erano sereni…”. Il riferimento è all’ex procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi, deceduto 11 anni fa, che nel 2008 finì al centro di un’inchiesta coordinata dai magistrati di Salerno per i rapporti che avrebbe intrattenuto con Pittelli.

Ma c’è di più. Oliverio si sofferma pure sui soldi “in nero” che Sabatino Marrazzo e Geremia Iona avrebbero versato al legale catanzarese, al fine di corrompere qualcuno per far andare assolti i loro fratelli imputati. “Me ne sta facendo sborsare – sono le parole di Geremia Iona ad Oliverio – però almeno speriamo che per l’omicidio puoi stare tranquillo che vanno assolti”. E poi: “Una volta pure 50 mila euro – ricorda il pentito agli inquirenti – mi ha chiamato Sabatino pure al telefono che gli servivano 50 mila euro…”.