Mendicino, Villa della Serenità: tutte le strade portano a un (furbissimo) ex assessore

La nota vicenda riguardante l’illegittima concessione di una villa dell’800 di proprietà dei Comune di Cosenza ubicata al confine col comune di Mendicino (http://www.iacchite.blog/cosenza-saccheggiata-la-bolla-immobiliare-e-laffare-della-clinica-a-mendicino/) ad una “società” di compari che gestisce una Rsa, e dietro alla quale ci sono un ex assessore comunale, un affiliato al clan del politico e un boss della sanità cosentina, sta iniziando ad assumere contorni grotteschi.

Nel nostro ultimo articolo (http://www.iacchite.blog/mendicino-la-rsa-di-proprieta-del-comune-di-cosenza-diventa-un-caso-imbarazzante-ora-qualcuno-vuole-regalarla-agli-amici-degli-amici/) abbiamo raccontato di un curioso “accesso agli atti” fatto nei mesi antecedenti la campagna elettorale da un ex (perché trombato) consigliere comunale.

L’accesso ai documenti cartacei aveva fatto emergere una curiosa attività frenetica della Giunta del cazzaro – a pochi giorni dall’ufficializzazione del dissesto finanziario – che aveva concesso nel tempo record di qualche settimana “un bene inalienabile nel patrimonio pubblico del Comune di Cosenza del valore di 3.199.450,49 euro” a qualche furbacchione.

Questo bene, Villa della Serenità, si trova alle porte di Mendicino e da tempo è adibita a Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani, ma da qualche anno è il bancomat per qualche “amico degli amici”. Fin qui è tutto noto anche alle opposizioni che si sono sempre guardate bene dal denunciare tali comportamenti illegali, proprio perché tutti sanno che non c’è differenza tra centrosinistra e centrodestra, ormai lo sanno anche i bambini.

Ma a Palazzo dei Bruzi sembra che la “nuova” amministrazione abbia attenzionato una trentina di delibere e tra queste pare che ci sia proprio quella di Villa della Serenità.

Da Palazzo dei Bruzi sembra essere scartata l’ipotesi dell’annullamento dell’Atto con Determina Dirigenziale, per via del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 che ha ridotto i tempi per annullare atti precedenti in autotutela. Quindi l’unica opzione sarebbe quella di fare un ulteriore atto in Giunta e rischiare l’azione legale. Questo rischio però esporrebbe il furbissimo ex assessore di cui sopra a venire allo scoperto perché verrebbe inevitabilmente fuori che è stato proprio il suo ex assessorato a concepire il “colpaccio” e di conseguenza la tensione nel palazzo sta salendo alle stelle. Anche perché l’identità di questo ex assessore è il Segreto di Pulcinella e a Cosenza tutti sanno chi è. 

In ultima ipotesi – ma è veramente l’ultima spiaggia – si pensa di inviare gli atti al porto delle nebbie (la procura di Cosenza per i nuovi di Iacchite’) insieme ad un dossier che si sta preparando in gran segreto e che riguarda tutto il “disastro” sui conti del Comune, ma con la vicenda della Rsa in primissimo piano ed ecco perché le diplomazie degli “amici” stanno tentando di avvicinare il sindaco Caruso per farlo desistere dal mettere in atto pericolosi “colpi di testa” .

Gli interrogativi gravi rimangono e sono tutti sul tavolo di Franz che deve adesso mettere mano anche a questa ulteriore patata bollente.

Com’è possibile che una concessione non riporti la copia del contratto, che sembra essere sparita dagli archivi del Comune? Com’è possibile che ad un consigliere sia stato “intimato” di non produrre copie degli atti e che tra questi ci sia un atto che preveda la clausola chiara “fitto con riscatto” per un bene pubblico di un valore di più di tre milioni? Vedremo ora se a Franz sono spuntati gli… attributi o se invece sono sempre nascosti  sotto… il cappuccio.