Metro leggera, Occhiuto accusa apertamente i dirigenti dei Cinghiali

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Tra il riconfermato sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e i suoi avversari politici del PD e dell’area cinghialesca, è in atto ormai da tempo un braccio di ferro all’ultimo respiro per il controllo dei finanziamenti. Specie dei 160 milioni previsti per la metro leggera. Quella che prima era una sola alleanza (tra politici che agivano alla luce del sole e serpi travestite da maghe che agivano sottobanco) adesso sembra voler escludere a tutti i costi Occhiuto. Anche se i cosentini lo hanno rivoluto alla guida della città.

Progetto metro leggera Cosenza La riprova è arrivata due giorni fa con l’annuncio dell’aggiudicazione della progettazione e della realizzazione della metro leggera alla cooperativa CMC di Ravenna per la cifra di 98 milioni di euro. Uno schiaffo in faccia ad Occhiuto, in tutto e per tutto. Una dimostrazione di forza che deve poggiare evidentemente su qualche base solida.

Il sindaco, dal canto suo, dopo essersi preso una giornata di tempo, ieri sera ha preso il coraggio a due mani ed ha deciso di rendere pubblica la sua lettera al vetriolo indirizzata al presidente della Regione Mario Oliverio, nella quale, oltre ad attaccare direttamente Palla Palla, manda chiarissimi messaggi anche a quei dirigenti regionali che hanno agito e agiscono ancora per conto dei celeberrimi fratelli Cinghiale, al secolo Gentile.

occhiuto rovineOcchiuto sostiene che “senza la sottoscrizione dell’accordo di programma con il Comune di Cosenza, propedeutico alle definizione delle procedure, in ossequio alla L. R. 19/01” non è possibile procedere all’aggiudicazione della gara. Ma non solo. E qui parte l’attacco diretto al dirigente messo lì per garantire la “pappatoia” al potere politico ovvero l’ingegnere Domenico Maria Pallaria.

“… Nello specifico – ha scritto Occhiuto ad Oliverio – evidenzio, a maggiore riscontro della necessità di quanto esposto, che anche l’Ingegnere Pallaria, durante l’incontro con lo scrivente, il Presidente Oliverio e il sindaco di Rende, si esprimeva per la doverosità della preventiva sottoscrizione dell’Accordo di Programma…”. 

E non solo. “… Tale necessità, ad ogni modo – aggiunge Occhiuto -, è stata formalizzata esplicitamente, e non poteva essere diversamente, anche in atti regionali. Si prenda ad esempio la nota 72748/13 Dipartimento LL. PP. Regione Calabria, a firma del Rup Ing. Capristo e del Dirigente Generale Ing. Laganà, che testualmente afferma la necessità della sottoscrizione dell’Accordo di Programma per addivenire alla pubblicazione del bando di gara…”.

Dunque, non solo Pallaria, il vero deus ex machina di tutti i milioni dell’edilizia sociale gestiti e allegramente regalati da Pino Gentile ma anche Capristo (l’ormai leggendario progettista del palazzinaro Lapietra promosso a dirigente regionale da compa’ Pinuzzu per far girare meglio i soldi della Regione ai costruttori amici) e persino Laganà, alto dirigente di stretta osservanza gentiliana. 

Occhiuto si lamenta a voce alta di questa aggiudicazione avvenuta in spregio a tutte le norme procedurali, chiede (ma non si capisce bene a chi) un intervento risolutorio ma nel frattempo il dirigente Pallaria, pur chiamato in causa, ha fatto quello che hanno comandato i suoi politici di riferimento e, almeno per il momento, di Occhiuto se n’è strafregato altamente. Al pari del sindaco di Rende, Marcello Manna, che non ci pare si sia strappato i capelli per questa aggiudicazione della gara.

La sensazione è che questo braccio di ferro sulla metropolitana leggera nasconda altre partite in corso…