Era il 7 marzo scorso quando il parassita che governa la Regione, con la sua solita faccia da culo e il suo solito slang “bisognoso” di sottotitoli pena… il non capire una ralla delle sue ragliate biascicate, tuonava in uno dei suoi squallidi video contro chi inquina il mare della Calabria definendoli “criminali”. Robertino si riferiva all’operazione “Scirocco” che aveva chiarito quello che sappiamo da decenni ovvero che i depuratori non funzionano principalmente per gli inciuci dell’Arpacal con i Comuni e con la stessa Regione che rappresenta ma tant’è. Si trattava di soggetti che erano parte della passata amministrazione regionale e allora quando è così il parassita si trasforma in… gradasso per vedere l’effetto che fa. 
Appena otto giorni dopo, il 15 marzo, la procura di Vibo è stata quasi costretta a portare a termine un’operazione di primaria importanza contro chi inquina il fiume Mesima (che poi scarica direttamente nel mare Tirreno) e il Parco Regionale delle Serre. In pratica, l’operazione che ha visto pesantemente coinvolto il patron di Ecologia Oggi Eugenio Guarascio ma soprattutto il dirigente Gianfranco Comito, cugino di primo grado del suo grande amico Michele Comito, cardiologo di professione ma politico di… mestiere considerato che è il coordinatore di Forza Mafia. pardon Italia, a Vibo e l’indiscusso campione di preferenze dell’ultima tornata elettorale calabrese con 13mila voti mica pizze e fichi… 
Ebbene, l’operazione è arrivata ad appena due giorni dalla tragicomica approvazione da parte del Consiglio regionale di un Piano dei rifiuti nel quale sono confermate tutte – ma proprio tutte – le schifezze scoperchiate dalla procura di Vibo e avallate dall’attuale amministrazione regionale. Voi non ci crederete ma Occhiuto su questa operazione non solo non ha fatto neanche uno straccio di viscido video ma non è riuscito manco a dire una parola. In perfetto stile… Occhiuto. Sputa in cielo che ti ritorna in faccia! PS: non se n’è accorto manco il Pd, partito di riferimento di Guarascio. Speriamo che se ne accorga il prode Ferdinando Laghi: incrociamo le dita!
