Occhiuto alla Santelli: ho bisogno di un ultimo colpo (in nome dei vecchi tempi)

Ha fretta Mario. E lo si capisce dalle sue insistenti proposte al governo e alla Santelli. Ha fretta Mario di concludere ancora qualche bell’affare, la sua sindacatura volge al termine, e con tre commissari sul groppone non è facile fare intrallazzi. Serve una soluzione. E giù con le richieste: affidamenti diretti fino 100mila euro e sblocco immediato delle risorse delle Regione destinate a Cosenza. Denari e appalti già vincolati da “contratti pubblici”, dove i commissari non hanno potere. Ha fretta Mario di apparare quel che rimane dei suoi guai economici, visto che un’occasione così non gli capiterà mai più. Il tempo stringe e l’aria che tira, per lui, non è proprio pulita. Deve fare in fretta se vuole “alzare” ancora qualcosa, ma questa volta gli ostacoli da superare sono tanti: non ha più attorno a se la pletora di infedeli e corrotti che fino a qualche mese fa lo proteggeva.

Il suo esercito si è ridotto a qualche piddrizzuni che gli regge il moccolo in qualche truffetta da quattro soldi, e il suo potere di comando completamente svanito. Non lo ascolta più nessuno. Anzi, quelli della vecchia paranza non lo vogliono più vedere neanche in cartolina. Hanno capito che stargli vicino, specie di questi tempi, è pericoloso, il rischio è quello di attirare su di se le attenzioni della Dda di Catanzaro, e non solo. Ma Mario si sa perde il pelo ma non il vizio, e nonostante tutto, vuole riprovarci, la sua situazione economica resta disperata. E se non racimola qualcosa in questo ultimo scorcio di sindacatura, è rovinato. Dove troverà la stessa vigna che ha trovato al Comune di Cosenza? Ma come fare a sgobbare in tranquillità quando tutti hanno gli occhi addosso a te?

E proprio quando tutto sembrava perduto ecco arrivare il Covid-19 a dargli una mano: con l’emergenza in atto, si sa, è facile sgobbare, così come ha già fatto con i buoni spesa dello stato. In tanti “aventi diritto” si lamentano di non aver ricevuto niente. Le voci in città corrono e c’è chi dice di aver visto qualche prestanome di Occhiuto acquistare con i buoni spesa prosciutti interi e forme di parmigiano, per poi rivenderle, sottocosto, al mercato clandestino. Ma come sempre, nonostante le denunce, nessuno della procura sente il bisogno di chiarire questa vicenda: i soldi dello stato sono realmente arrivati a chi ne aveva diritto, o hanno preso altre vie?

Ma questa per Mario resta una truffetta, non ci appara niente con questo colpetto, tira a campare. Che non è quello che serve a Mario. Il tempo cammina veloce, e le possibilità di sgobbare si assottigliano. La sua speranza, nell’immediato, resta la Santelli. Con l’approvazione del bilancio regionale spera in qualche bonifico di scapicchio che gli permetta di arraffare il malloppo e sparire.  Quello che nell’ambiente viene chiamato “l’ultimo colpo”, quello che ti sistema per sempre. Vedremo se la Santelli continuerà ad essere sua complice, oppure no.

Che questo è il suo unico scopo è chiaro a tutti, tranne a chi continua a non voler vedere la realtà, perché è evidente che in questa situazione pensare ad altro che non sia aiutare concretamente chi da questa emergenza ha subito danni ingenti (tutto il tessuto economico e sociale cittadino)… è da sciacalli. Anche perché, a Cosenza, in questo momento tutto serve, tranne le solite determine del solito stippaggio di tombini… se proprio ci tieni a stippare qualcosa, caro Mario, stippati i ricchie, e senta a genti ‘cchi dicia.