Occhiuto, sempre più solo

Tutti i dati, da qualsiasi angolazione li guardi, e al netto di virtualismi, dicono una cosa sola e chiara: Occhiuto è rimasto solo. Politicamente parlando.

Delle 10 liste che l’hanno sostenuto cinque anni fa non è rimasto niente. Pochi sono gli uomini e le donne a lui rimasti fedeli. Per lo più gente che gli deve una qualche forma di gratitudine per avergli procurato un lavoro per un po’ di anni. Qualche cliente incallito e tanti creditori che ancora non hanno riscosso i propri crediti dal sindaco. Che pare non sia riuscito a cacciarsi tutti i debiti.

Gli servirebbe un’altra consiliatura per apparare definitivamente. Ma per lui il tempo è scaduto. Nessuno è più disponibile a rinnovargli una qualsivoglia forma di fiducia. Si è giocato tutto in questi anni, pensando solo a se stesso e ai suoi debiti.

Ha inteso la carica di sindaco come il vestito di superman, una volta indossato si è sentito invincibile ed irresistibile. E, armato di arroganza, sfacciataggine e prepotenza, a differenza di superman, e con intento truffaldino, ha gestito la pubblica amministrazione come peggio non si poteva fare.

Uno sperpero continuo di denaro pubblico che non ha precedenti nella storia del Comune di Cosenza. Del resto la mole dei suoi debiti è pesante: 20 milioni di debiti personali del sindaco, accumulati in 15 anni di truffe, che lui ama definire lavoro. Non ha mai pagato a nessuno. Tena debiti ad ogni angolo della strada.

Perciò, appena insediato come sindaco, ha iniziato a pagare i suoi creditori con affidamenti diretti a 40.000 euro a botta, per lavori che non sono stati mai eseguiti, almeno nella maggioranza dei casi.

Voi capite che a 40 mila euro per volta è lunga la strada per arrivare a 20 milioni. Però c’è chi dice che con questo trucchetto sia riuscito ad apparare con i suoi creditori più di 7 milioni di euro.

Gliene restano ancora tanti. Ecco perché vuole fare ancora il sindaco. Ma dopo aver fatto terra bruciata intorno a se, le possibilità, se non lo arrestano prima, di ripetersi nella performance elettorale di 5 anni fa sono pari a zero.

katia gentile

La prima rottura, quella di più importante, avviene con l’allontanamento dalla giunta del vicesindaco Katya Gentile, mille preferenze personali, ed una lista che in totale vale oltre 4500 voti. Una perdita importante.

A seguire lo scaricaggio definito e senza appello, al netto di fantapolitica, di Madame Fifì, su cui per magarie e filtri magici poteva contare, oltre ad un migliaio di voti sottobanco.

morro1

Anche Morrone (Ennio), da marpione e navigato qual è, con la scusa del simbolo di Forza Italia che deve essere presente sulle liste e che Occhiuto non vuole, oltre alla sistemazione del figlio, l’ha mollato. Una lista che vale 3000 voti.

Lo ha mollato anche quello che localmente resta dell’UDC con campioni d’incassi come il consigliere Ruffolo (684 voti) e il consigliere Cesario (567 voti).

Persino Michele Arnoni con la sua lista La Destra, non vuole più averci niente a che fare. Altri 400 voti in meno. Oltre il 70% del suo potenziale elettorale non c’è più. Gli resta veramente poco.

Quintieri e Gervasi
Quintieri e Gervasi

Se è vero, come è vero, che sia Giovanni Quintieri, uomo di destra e galantuomo, e Massimo Commodaro, ragazzo perbene, hanno già esternato di non volersi più ricandidare, bisogna, allora, a questo conteggio, sottrarre quantomeno l’impegno in prima persona dei due consiglieri.

Quelli su cui può contare, almeno fino ad oggi, visto l’evolversi repentino degli eventi politici e giudiziari, sono i consiglieri Spataro, Caputo, Gervasi, Nigro, Fuoco. Un pacchetto di quasi 1250 voti.

spataro occhiuto

Poi ci sono i voti della lista dell’assessore De Cicco, vedremo, le stime parlano di 500/600 voti. Il resto è fuffa. Che possiamo quantificare, in totale, come 500 voti “spuri”.

A questi, sommate il pacchetto di voti “personale” del sindaco, compresi Santelli/Orsomarso e liste civiche a trucco comprese, che gli esperti stimano in 2500 voti, e vedrete che i conti tornano.

E’ così che si muove il voto a Cosenza. Se il consigliere si sposta, si spostano anche i voti. Questo succede in Calabria e non solo, è automatico e garantito al limone.

Voglio vedere se l’elettorato, ad esempio, del consigliere Ruffolo, decide di non votarlo più perché ha cambiato schieramento. Se succede questo, tutto può essere, ma finora così non è stato.

Con buona pace di chi, come Orsomarso, va dicendo, sapendo di mentire, che a Cosenza esiste il voto di opinione. Ahahahahahahahahaha (scusa a risata Orsomà).

GdD