Omicidio Bergamini, 27^ udienza. Franco Pino: “La tesi del suicidio soddisfaceva tutti…”

Quando Franco Pino torna nel Tribunale di Cosenza c’è sempre una certa “agitazione”. C’è qualcuno che gli fa da scorta, qualcun altro che si “preoccupa” di evitare che qualche furbacchione lo riprenda col telefonino e persino il servizio di identificazione per giornalisti e pubblico. La sua fisionomia, peraltro, è decisamente cambiata, visto che ha da poco tagliato il traguardo dei 70 anni e si fa fatica anche a vedere i suoi famigerati “occhi di ghiaccio”.  Arriva in tempo anche il suo storico legale, l’avvocato Colosimo. Ma non ci sarà modo per vederlo all’opera perché la testimonianza del “re” dei pentiti cosentini alla 27^ udienza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini non sarà per niente memorabile, un semplice atto dovuto. Niente a che vedere con la testimonianza del suo “collega” Franco Garofalo, che invece aveva offerto molti spunti di interesse e rilevanti (https://www.iacchite.blog/omicidio-bergamini-25-udienza-il-pentito-garofalo-la-malavita-non-centra-gli-assassini-erano-coperti-da-forze-dellordine-e-giudici/).

“Ho appreso della tesi dell’omicidio dai giornali – ha detto Franco Pino – e nel 2018 quando mi ha sentito il procuratore Facciolla. Quindi mi sono meravigliato del fatto che, se fosse stato così, mai nessuno all’epoca mi domandò di reperire notizie in merito. Posso dire che la mia percezione era quella che la società del Cosenza Calcio fosse disinteressata rispetto alla sua morte”. L’affermazione del pentito riguarda in particolare i suoi rapporti con il Cosenza Calcio, e giustifica così la strana circostanza che nessuno lo avesse chiamato in causa, per come invece accadde qualche tempo dopo l’omicidio del calciatore. “Conoscevo il presidente Serra – ha chiarito – e qualche dirigente. Serra non mi ha mai chiesto notizie circa la morte di Donato ma mi ha chiesto di intervenire per una partita del 1990 (e quindi dopo la morte di Bergamini, ndr), Cosenza-Avellino, perché la squadra aveva bisogno di una vittoria a causa della precaria situazione di classifica… Aggiungo che dal 1989 al 1995 (anno nel quale Pino s’è pentito, ndr) si è sempre parlato di suicidio”. Di conseguenza, Franco Pino ne ha dedotto che “la tesi del suicidio soddisfaceva tutti…”. Quanto al resto, Pino ha aggiunto: “Non posso dire con precisione se la criminalità organizzata si fosse interessata alla morte di Bergamini”.