Omicidio Bergamini. “Il tentativo di dare la responsabilità a Domizio della mancata autopsia è operazione di macelleria giudiziaria”

E’ stata un’udienza importantissima quella di ieri per il processo sull’omicidio volontario e pluriaggravato di Denis Bergamini in corso nella Corte d’Assise di Cosenza. L’ispezione cadaverica sul nostro Campione è clamorosamente falsa: l’hanno certificato in maniera sconcertante un medico e un maresciallo dei carabinieri, tanto che il presidente della Corte è stato praticamente costretto a convocare e anche d’urgenza colui che all’epoca era il titolare delle indagini ovvero l’ex procuratore capo di Castrovillari Ottavio Abbate, che ha fatto quello che sanno tutti: ha confermato di essere un servitore infedele dello stato. Queste alcune delle dichiarazioni dell’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini.

“Il tentativo di dare la responsabilità a Domizio Bergamini della mancata effettuazione dell’autopsia sul piano umano è un’operazione di macelleria giudiziaria – ha affermato l’avvocato Anselmo, intervistato da Rai3 e Sky -. Sappiamo benissimo che la famiglia Bergamini ha chiesto a gran voce l’autopsia nei giorni immediatamente susseguenti ma non si fidava di quanto stava accadendo perché sappiamo benissimo che si sono precipitati sul luogo del delitto, hanno visto e ascoltato la versione Barbuscio, quella stessa versione che il procuratore capo ha considerato pienamente attendibile e non meritevole di essere messa in dubbio in alcun modo al momento in cui viene  fatta l’ispezione cadaverica e quindi hanno capito che lì non avrebbero avuto giustizia.

E’ inquietante quello che è successo in quella camera mortuaria e quello che ci è stato riferito. Una cosa è fuori di dubbio: che il maresciallo Carbone non ha nessun motivo di mentire e anche Raimondi faccio fatica a capire… e comunque ci dice la verità, che è riscontrata dal fatto che manca la firma. E Carbone, fido collaboratore del procuratore capo, dice in maniera assolutamente neutra che nessuno si è avvicinato al corpo…  Allora il contenuto di quel verbale è falso. Se poi ci mettiamo anche che vengono osservate lesioni inesistenti e il procuratore capo ammette che si è trattato di un errore, beh allora ce ne sono troppi di errori…

Quanto alla mancata effettuazione dell’autopsia, i testimoni vanno ascoltati ma fatti oggetto di un vaglio critico concreto. Credere a Isabella Internò… quando la famiglia Bergamini non ha mai creduto a questa versione… ma non per motivi di carattere emotivo ma perché lo vediamo tutti… quei 59 metri di trascinamento del cadavere non esistono o meglio esisterebbero nel verbale di cui abbiamo discusso ma in realtà non ci sono perché tutti i medici legali che si sono occupati di questo caso hanno riconosciuto che si parla di una lesione monofocale all’addome e che poi per il resto il cadavere era perfettamente, integro, non aveva nemmeno una escoriazione, una lacerazione  e allora vivaddio credo che non sia sufficiente dire il verbale è autentico a distanza di 32 anni con tutte queste incongruenze… Però non è che dobbiamo processare il dottore Abbate anche perché io reati sarebbero ormai prescritti oggi e sarebbe tempo perso. Certo, io personalmente non gli credo come credo che nessuno possa credergli… Poi ognuno farà le sue valutazioni. A me interessa proseguire in questo processo, oggi è stata una tappa fondamentale perché si è capito lo “spirito” di quegli accertamenti e come sono stati fatti”.