Orlandino si accricca ad Occhiuto per scongiurare il suo arresto

Certo è che vivere ogni giorno con la spada di Damocle sulla testa non è cosa facile: sono oramai quasi 5 mesi che la libertà di Orlandino Greco è appesa ad un crine di cavallo.

Il suo arresto è stato chiesto personalmente dal dottor Gratteri (inizi di febbraio). La DDA di Catanzaro, sulla base delle dichiarazioni di diversi pentiti, lo accusa di voto di scambio politico/mafioso a Castrolibero. E Gratteri ha voluto personalmente integrare la già corposa documentazione contro Orlandino, aggiungendo nuove “prove” e altre dichiarazioni di nuovi pentiti, alla richiesta del suo arresto. Non fidandosi, evidentemente, del lavoro precedentemente svolto dal dottor Bruni.

Non deve essere per niente facile andare a letto la sera sapendo che da domani potresti vedere il sole a scacchi. Un’attesa snervante che sa quasi di “tortura”. E questo pone una prima domanda: può la Giustizia impiegare tutto questo tempo per prendere un decisione, nel più totale disprezzo della persona che resta in attesa? Ma siamo in Calabria e tutto è possibile. Qui non esistono né regole né legge, si va random anche sulla Giustizia. Ogni decisione giudiziaria, a Cosenza, deve essere sempre valutata dalla politica. Quando i giochi saranno chiusi e le caselle messe al loro posto, forse  ci sarà una risposta sempre se il giudice “sta a comodo”.

Nel frattempo Orlandino cerca una strategia d’uscita da questa triste vicenda che lo coinvolge. E alla fine ha capito che l’unica via per la sua salvezza è quella di accriccarsi con qualcuno potente, prima dell’arrivo della sentenza.

E tira fuori il colpo di genio: se ad Occhiuto, accusato dagli stessi pentiti che accusano Orlandino, non succede niente, se Occhiuto fa tutto quello che gli pare senza mai incorrere in guai, se Occhiuto sguazza alla grande nonostante Cirò, Potestio, Cucunato e Pecoraro, e continua a fare sciacqua Rosa e viva Agnese strafregandosene di tutti, vuol dire che è a lui che mi devo rivolgere.

Ed “imitando” Troisi e Benigni che scrivono a Savonarola, Orlandino scrive ad Occhiuto. Caro Occhiuto ti scrivo, e dice:

“Devo ammettere con grande franchezza di aver sbagliato ad oppormi al sindaco Occhiuto nella scorsa competizione amministrativa nel capoluogo bruzio. Ho sbagliato, lo ribadisco, a chiedere all’allora consigliere comunale Domenico Frammartino di assecondare il disegno di sfiducia ordito nei confronti del sindaco Occhiuto per la conclusione anticipata della consiliatura”.

Un incipit dove è chiaro che Orlandino fa ammenda e chiede perdono ad Occhiuto. Continua Orlandino:

“Oggi posso solo riscontrare la debolezza di quella visione ormai superata dal sindaco Occhiuto che, giustamente in difesa della sua città, dimostra di essere un abile stratega in grado di dettare tempi e linee programmatiche al governo regionale”. Ottenere 235 milioni di euro da un’opera di 160, in un momento storico e amministrativo in cui tutti i Comuni della Calabria lamentano la penuria di risorse economiche per interventi di entità estremamente inferiori lascia intendere che oggi sia il sindaco Occhiuto a definire le linee d’intervento della nuova programmazione europea. Il sindaco Occhiuto si dimostra l’unico vero interlocutore credibile per ciò che concerne le politiche d’investimento sugli enti locali della Regione Calabria e sento, per questo, di consigliare ai sindaci di Castrolibero, di Montalto, di Mendicino, di rivolgersi a lui per sollecitare nuovi interventi che coinvolgano e non estromettano le loro comunità”.

Un passaggio, questo, che evidenzia l’enorme leccata di Orlandino ad Occhiuto.

Orlandino conclude la sua missiva in questo modo:

“…Aveva ragione il sindaco Occhiuto quando sosteneva che la metro si sarebbe fatta solo alle sue condizioni. In realtà ha fatto molto di più. È riuscito ad ottenere realizzazione di nuove strade, percorsi pedonali, riqualificazione del tracciato ferroviario, l’ovovia per il centro storico e addirittura altre opere per sedici milioni di euro al Comune di Rende. Ho già contattato il sindaco Occhiuto per complimentarmi per l’operazione messa a segno che sancisce evidentemente l’affermarsi di una nuova gerarchia politica nella nostra regione dove a lui è riservato il ruolo apicale”.

Una sorta di SOS, tra le righe, ad Occhiuto: ti prego Mario, prendimi nel tuo giro, e ti prometto che farò tutto quello che vuoi e non deluderò nè te nè i tuoi amici protettori.

Un appello che non resterà inascoltato. Occhiuto, si sa, premia sempre la fedeltà ed è sempre disponibile ad arruolare nuovi compari. Più sono meglio è.

Mi sa che dopo questa mossa, Orlandino potrà ritornare a dormire sonni tranquilli e vedrete che tutti i suoi problemi svaniranno di colpo. Se solo c’avesse pensato prima. Ma come si dice: meglio tardi che mai.