Ospedale dell’Annunziata, “La Cascina” e quella mensa che non piace a nessuno

Foto di Fabrizio Liuzzi

Gentile Direttore,
seguo il suo giornale da sempre ed i suoi articoli sono sempre “azzeccati” anche perché ha la capacità di porre in risalto i veri problemi dei cittadini senza farsi influenzare dalla politica.
Volevo porre La sua attenzione sull’Ospedale Civile dell’Annunziata e sul nuovo servizio mensa de “La Cascina”.
Dal 31 maggio 2016 la vecchia società che gestiva il servizio mensa per i degenti dell’Ospedale (SIARC) non c’è più, al suo posto ha vinto un’altra società, ovvero “La Cascina”. Fino al 31 maggio la mensa era gestita in maniera strana, non si sapeva cosa si mangiava, la maggior parte dei pasti era sempre uguale e difficilmente si teneva conto dei gusti dei pazienti, a meno di CONOSCERE QUALCUNO!
Con la nuova società si sperava che le cose cambiassero.

Gli infermieri passano ogni giorno a chiedere, in base al menù stabilito, ad ogni paziente le proprie preferenze sui piatti del giorno, i degenti scelgono e, puntualmente, quando arriva il vettovagliamento, tutto c’è tranne quello che è stato richiesto, e delle volte mancano anche cose essenziali come ad esempio il pane.

Ed è allora che nei corridoi dei reparti inizia lo show: il baratto dei piatti! Qualcuno si lamenta ma l’unica cosa che ottiene è la solita risposta: io porto solo i vassoi, decidono in cucina! Così, i più fortunati chiedono a qualche parente di portargli qualcosa, mentre chi è solo finisce per non mangiare.
Mi chiedo: è possibile che una società che lavora a livello nazionale non sia capace di gestire la mensa dell’Ospedale?
Vorrei chiedere al Direttore Sanitario di spiegare a queste persone l’importanza di una corretta alimentazione in alcuni anche personalizzata!
Chi frequenta l’Ospedale non viene certo per piacere, che almeno la degenza si renda meno spiacevole con piccoli gesti come un cibo decente.

Giovanni Luci