Palazzo dei Bruzi: Occhiuto e il “toto dirigenti”

Mario Occhiuto e Geppino De Rose

Tra le (prime) cose che dovrà fare Mario Occhiuto ci sono le nomine dei futuri dirigenti. E non è certo un aspetto secondario, considerato quante responsabilità hanno i dirigenti e quante gliene vengono fatte ricadere anche dallo stesso primo cittadino quando non c’è nessun altro sul quale scaricare colpe ed intrallazzi.

Quelli rimasti in carica, da Sua Maestà Carlo Pecoraro, esperto nell’arte del fasullo come nessuno al capo ufficio stampa Elena Scrivano per finire ad Ugo Dattis, sono quasi tutti in età pensionabile e a breve scadenza di quiescenza. Pertanto, ci sarà da lavorare parecchio e bene per trovare gente affidabile da parte del primo cittadino, che, come sapete, è particolarmente sensibile al “problema”.

Carlo Pecoraro e Mario Occhiuto
Carlo Pecoraro e Mario Occhiuto

Cinque anni fa non furono effettuate le selezioni, come denunciò Antonella Rino, una di quelle che aveva vinto il concorso con Perugini, concorso che Occhiuto stoppò per dare il via libera all’operazione di reclutamento, palesemente irregolare, di alcuni suoi fedelissimi tra i quali, manco a dirlo, Lucio Sconza (che ha paralizzato l’Ufficio legale del Comune quando c’era da affrontare il nodo dei debiti di Occhiuto), Domenico Cucunato (detto anche il firmatutto) e, dulcis in fundo, Carmine Potestio, il capo dei dirigenti e il riconosciuto braccio destro del cazzaro.

Lucio Sconza
Lucio Sconza

Anche questa volta non saranno fatte le selezioni? Difficile, molto difficile. Più facile fare in modo che vincano i prediletti del sindaco con qualche magheggio alla Madame Fifì (non che li voglia lei, sia chiaro, solo per fare un esempio di “magari”).

Tra i sicuri vincitori sembra che finalmente sia arrivato il turno dell’architetto Benito Canetti, bruciato da una fuga di notizie molto sospetta (Marco Ambrogio, tu ne sai niente?) qualche mese fa. Ci spera oggi come allora Anna Cipparrone, che qualche piroetta politica al suo attivo ce l’ha ma è in buona compagnia.

Benito e il cazzaro
Benito e il cazzaro

Potrebbe spuntarla però anche il professore Geppino De Rose, il genio del nulla, seppure nei giorni scorsi dalle pagine degli ex vincitori del concorso sia spuntata la norma che vieta, per due anni, a chi ha ricoperto la carica di assessore, di occupare postazioni dirigenziali.

Per dare il cambio ad Elena Scrivano (quando sarà) pare che si stia scatenando una bella gara. A tale proposito, ci informano che Iole Perito, tra i papabili, non avrebbe i titoli sufficienti e dovrà “accontentarsi” della conferma dell’incarico di portavoce del sindaco.