Paola. A chi giova ‘sto degrado? Vandali (ancora) in azione sul Lungomare

Se non è frustrante, poco ci manca. Sul Lungomare San Francesco di Paola, da un po’ di tempo, è ripresa un’odiosa pratica vandalica che si abbatte contro l’arredo urbano.

Un fenomeno ricominciato dopo una breve interruzione, durata giusto il tempo dei lockdown che hanno imposto il confinamento domestico a tutti quanti.

Allo stato attuale si contano almeno ottanta vasi ornamentali rotti, più un’indistinta quantità di cestini per la raccolta dei rifiuti divelti dalla loro sede.

L’ennesimo vaso distrutto dai vandali

Un’opera di devastazione sistematica, atta ad “imbruttire” ciò che, con iniziative più o meno ingegnose, si sta tentando di valorizzare.

La ricerca del degrado pare essere, al momento, l’unico movente plausibile da attribuire a chi si abbatte, con tanto accanimento, contro ciò che dovrebbe essere di tutti.

Il degrado, una condizione senza alibi, che può diventare – al contempo – arma di difesa o di offesa per l’attività della propaganda che, in tempi di campagna elettorale, è sempre una cosa da considerare.

Però, senza fantasticare su azioni organizzate per sminuire l’immagine della città o creare le condizioni per potenziali piagnistei aventi a tema il sabotaggio, la concretezza dei danneggiamenti è tale da indurre l’invocazione di controlli più serrati, nel caso di specie addirittura facilitati dalla sicura istallazione di un sistema di videosorveglianza che, solo poco tempo fa, è servito per sanzionare altri tipi di comportamento deviato.

Considerati gli “investimenti” fatti, sia sul fronte degli acquisti ornamentali che per comprare le telecamere posizionate capillarmente, sarebbe quantomeno opportuno metterli a frutto, magari vigilando con maggiore incisività su un luogo che, in ogni stagione, rappresenta comunque il biglietto da visita della città.

Inoltre c’è da tener presente la manutenzione cui sono soggette le piante che dai vasi spuntano, esemplari delicati che spesso necessitano di attenzioni accurate, sapientemente e generosamente prestate dagli operai che, quotidianamente, s’impegnano al massimo dei propri sforzi pur di garantire il decoro della città. Lavoratori che, prima ancora di essere cittadini, sono persone innamorate di quello che fanno, talmente inclini a preservare la bellezza di Paola che, spesso, ci rimettono del proprio pur di preservare il buono che c’è, arrivando spesso a portare addosso i segni di una fatica che, si spera, possa non essere più considerata “a fondo perduto”.

Per rispetto a loro, il minimo che si possa fare è vigilare con maggiore accortezza, cercando di acciuffare quanti – in spregio all’educazione e al vivere civile – costantemente frustrano ogni tentativo di rinascita. Fonte: Marsili Notizie