Paola, arrestato Ferrero: parte tutto da Sergio Sorace. La cessione della Samp, i concordati e le nuove indagini

Chi è il  dott. Sergio Maria Sorace? Ai tifosi della Sampdoria è un nome che potrebbe non dire molto ma il dottore commercialista è molto noto a Paola (Cosenza) ed è curatore fallimentare di Ellemme Group s.r.l., società capofila della cosiddetta galassia Ferrero al centro dell’inchiesta della Procura di Paola che ha portato all’arresto dell’ormai ex presidente blucerchiato.

Sergio Sorace è un dottore commercialista e revisore legale molto stimato a Paola (nulla a che fare con avventurieri e masnadieri del calibro di Fernando Caldiero da Cetraro, al servizio dei renziani calabresi e del gruppo paramafioso de iGreco, tanto per fare solo un esempio) e collabora spesso con un magistrato integerrimo e serio come il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni. Sorace è titolare di un affermato studio commerciale nella centralissima via della Libertà e di lui si sa che è “Gestore Crisi da sovraindebitamento,  consulente in materia di anatocismo e usura, curatore e commissario giudiziale presso il Tribunale di Paola e specializzato in strumenti per la risoluzione della crisi di impresa”.

E’ il dott. Sorace che per primo ha indagato sulle ingarbugliate vicende calabresi che hanno portato all’arresto di Massimo Ferrero. E in questi giorni caldissimi a Genova, uno dei media più importanti che seguono la Samp, ClubDoria46, lo ha intervistato. Riportiamo, dunque, di seguito, il reportage di Gabriele Frassanito. 

Un lavoro coraggioso e certosino, se vogliamo persino investigativo quello condotto dal dott. Sorace. “Follow the money”, “Segui i soldi” era il metodo predicato dal magistrato Giovanni Falcone. E così ha fatto il curatore fallimentare di Ellemme che, come vedrete, è stato coinvolto in primo piano.

Dott. Sorace, partiamo dall’inizio. Qual è il suo ruolo nell’indagine?

E’ una procedura estremamente complessa ed intricata sia per la notorietà dei personaggi coinvolti sia per la assoluta mancanza di documenti contabili della società fallita; pertanto, l’attività di indagine è risultata estremamente gravosa a causa della mancata consegna della documentazione fino all’anno 2012 giustificata, come avrete appreso dagli atti pubblicati in questi giorni, con una singolare denuncia di furto dei documenti sociali presentata in data 13.02.2014 da un tal Roberto Coppolone.
Questa incresciosa situazione mi ha costretto, al fine di ricostruire gli accadimenti aziendali, a condurre le indagini attraverso l’analisi dei documenti reperiti mediante accesso ad archivi esterni alla società (cassetto fiscale presso Agenzia Entrate, Camera di Commercio, RAI Cinema, SIAE, Archivio notarile, Notai Becchetti e Notaio Anderlini, Istituti di credito presso n. 8 istituti di credito per un totale di n. 15 rapporti bancari).

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Il furto dell’autovettura e dei documenti
E cos’ha scoperto?

Le indagini, durate circa due anni durante i quali mi sono recato molteplici volte a Roma, mi hanno permesso di individuare criticità e le anomalie amministrative e contabili nella gestione della società; in particolare ho accertato che lo stato di insolvenza della società, e pertanto, l’avvio della situazione di grave ed irreparabile difficoltà economica e finanziaria della società parte dal 2010.

In sintesi, come avete già appreso dalla lettura dei capi di imputazione contesati agli indagati dalla Procura di Paola, si è accertato la tardiva manifestazione di insolvenza, erogazione da parte della fallita di finanziamenti a società collegate, compimento di atti pregiudizievoli per i creditori come riportato nei capi di imputazione 5, 6, 7, 8 e 9,
Alla luce di quanto emerso gli organi della procedura hanno ritenuto opportuno avviare tre azioni (2 azioni revocatorie ed 1 azione di responsabilità ex art. 146 l.f. tuttora in corso al fine di tutelare la massa dei creditori che ammonta a svariati milioni di euro.

Ho iniziato a ricostruire tutti i movimenti di denaro e ho scoperto quello che poi è confluito nei molteplici capi di imputazione che avete letto;
Ho documentato tutto e fedelmente relazionato periodicamente al G.D. dott.ssa Sodano e poi dott. Torretta del Tribunale di Paola; poi, come accade in caso di fallimenti, la Procura e la Guardia di Finanza hanno verificato ed approfondito tutto nei tempi necessari e con più ampi poteri loro propri ed anche con intercettazioni ambientali cui ovviamente in ambito civilistico non si ha accesso.

Dalle parole che leggerete del dott. Sorace, curatore fallimentare di Ellemme da cui è partita l’indagine, emerge la possibilità, tutt’altro che remota, che la Sampdoria rimanga invischiata nell’operazione condotta dalla Procura di Paola. Sorace illustra i possibili collegamenti tra la Sampdoria e le indagini in corso. Da ciò possiamo trarre agevolmente che le eventuali conseguenze di un’indagine allargata alla Sampdoria e a qualche altro soggetto a lei vicino potrebbero anche rallentare un’ipotetica trattativa per la cessione del Club. Non dimentichiamo infatti che se dovesse intervenire la magistratura direttamente sulla società blucerchiata potrebbe adottare provvedimenti anche pesanti (il sequestro di azioni societarie ad esempio).

Che idea si è fatto della complessiva vicenda?

Guardi, lo schema che avevo ricostruito e che poi è stato verificato dagli inquirenti si basa su un sistema di cassa comune tra le società. Spostando continuamente denaro da quelle messe meglio a quelle messe peggio. Ellemme e la Sampdoria erano quelle messe meglio. Anche Eleven Finance fino ad un certo momento…

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L’intercettazione pubblicata dal Secolo XIX
Questa vicenda può incidere sulla Sampdoria?

A mio avviso potrebbe esserci qualche ripercussione se, come ho potuto apprendere dai giornali e dalle intercettazioni pubblicate, si riscontri un qualche passaggio di denaro sospetto dalla casse della società di calcio .
E’ una situazione molto intricata e delicata ma sulla quale non ho diretta conoscenza; nelle intercettazioni pubblicate  il dott. Vidal racconta di un passaggio di denaro di 250 mila euro fuoriusciti dalla cassa della Sampdoria per chiudere le transazioni con le curatele fallimentari di Blu line e di Blu Cinematografica.  Se questa circostanza fosse confermata, per quella che è la mia esperienza, ciò potrebbe avere conseguenze anche gravi nell’immedia

Secondo lei quindi ci saranno ancora sviluppi dell’indagine?

Immagino di sì. Le indagini non sono chiuse, sono ancora in corso e ci saranno altre intercettazioni da valutare e riscontrare che potrebbero coinvolgere anche altri soggetti…

Dall’ordinanza si evince il possibile coinvolgimento di Eleven Finance. Siamo molto sensibili sul tema perché la cessione della Sampdoria potrebbe passare da quella strada. Cosa può dirci su questo?

Per quanto sono a conoscenza per la procedura fallimentare di cui sono Curatore ci sono due operazioni in particolare, descritte nei capi di imputazione 8 e 9.
La prima riguarda la “intricata” cessione di crediti e diritti per lo sfruttamento di film da Ellemme ad altre società del gruppo ad Eleven Finance di cui avete già scritto.
La seconda riguarda la mancata restituzione ad Ellemme dell’importo di 1,4 milioni di euro. Parliamo di un acconto da 10 milioni di euro su 59 totali pagato in virtù di un preliminare di vendita per acquistare dei cinema a Roma. Il contratto veniva poi risolto ma una parte dell’acconto non veniva restituito ad Ellemme ma a Mediaport (poi confluita in Eleven Finance).
Un operazione che ho ricostruito mediante accesso presso gli studi notarili che hanno redatto gli atti.

Quindi il concordato preventivo Eleven Finance è a rischio?

Le attuali vicende incideranno sicuramente, però le situazioni sopra accennate erano già note in fase di redazione del piano poichè come curatore fallimentare di Ellemme ho avviato tempestivamente due azioni revocatorie aventi ad oggetto proprio queste operazioni sospette. Il Tribunale di Roma non potrà non tenerne conto.

Il capo di imputazione che riguarda Eleven Finance
Ha intrapreso altre azioni legali come curatore?

Si certamente. Ho iniziato un’azione di responsabilità del valore di diversi milioni di euro verso gli amministratori ed il collegio sindacale di Ellemme. Dunque anche verso Massimo e Vanessa Ferrero.

Per questo nel Trust Rosan, oltre a garantire finanza esterna ai concordati Eleven Finance e Farvem si garantisce una somma a tutela – tra gli altri – degli amministratori di fatto e di diritto di Ellemme Group, come avevamo scritto tempo fa…

Esatto. Probabilmente con l’operazione del trust si è cercato non solo di proteggere la Sampdoria staccandola dal gruppo, ma anche di utilizzarne la vendita per tentare di proteggere Massimo Ferrero ed i suoi stretti collaboratori.

Ci sono dei risvolti che coinvolgono anche Farvem, l’altra società romana in concordato?

Assolutamente si, ho documentato diversi flussi anomali di denaro verso Farvem da Ellemme. E anche in questo caso ho chiesto al Tribunale di Roma di essere ammesso come creditore per conto del fallimento Ellemme. Infatti fino da oggi, stranamente i crediti di Ellemme non sono stati presi in considerazione…