Paola. L’asse Di Natale-Fratelli d’Italia è arrivato a un punto di non ritorno: Irto e Pecoraro che fanno?

Abbiamo letto dalla stampa locale di regime che Graziano Di Natale sarebbe in procinto di organizzare un’assemblea a Cosenza per rilanciare il Partito democratico. Evidentemente grazie ai suoi rapporti con Fioroni, Lotti e Guerini sogna già di tornare protagonista con l’eventuale avvento di Bonaccini alla Segreteria nazionale del Partito democratico. Peccato solo che quel carro sia già carico in Calabria, con Mario Franchino e Mario Oliverio ad esempio in procinto di sostenere con forza il Presidente dell’Emilia Romagna. 

Eppure non ci sarebbe niente di male in questa passione riformatrice di Di Natale, se solo Grazianeddu i Pirillone fosse legittimato a muovere una critica al Pd. Purtroppo però non è così. Di Natale è stato l’artefice di un patto scellerato con Fratelli d’Italia a Paola, con il tragicomico risultato che Pd e Fratelli d’Italia governano insieme contro il resto del centrodestra e centrosinistra riuniti intorno al sindaco Politano, formalmente aderente ad Art. 1, ma in realtà sodale di Orsomarso e Meloni. Sembra quasi la fiera dell’Est di Branduardi… che al mercato mio padre comprò.

Ci chiediamo come mai sia stata possibile una cosa del genere, ma adesso davvero siamo arrivati al punto di non ritorno. Basti pensare che il Presidente dell’Associazione di Di Natale “La Migliore Calabria”, Aldo Cupello, ha annunciato il 28 ottobre di guardare ormai oltre il Pd e negli stessi giorni, Mattia Marzullo, Presidente del Consiglio comunale di Paola, votato anche da Di Natale, ha esultato per la nomina di Wanda Ferro a viceministro, forse anche in funzione della sua qualità di segretario paolano di Fratelli d’Italia!!!

Se però l’alleanza fra ex missini e post comunisti imposta da Di Natale non fosse abbastanza, ci sarebbero altri dati a parlare. Come sapete, il Partito democratico, in mano alle tessere di Di Natale a Paola, alle elezioni politiche a Paola ha ottenuto un dato inferiore alla media provinciale e regionale, con però una differenza importante: alla Camera ottiene poco più del 9% mentre al Senato ottiene circa il 12%. Con uno dei maggiori scarti percentuali fra le due camere in Calabria. In tanti allora si sono chiesti cosa sia successo.

Con certezza non è dato saperlo, ma probabilmente Di Natale, che si era speso per la candidatura di Bevacqua alle Politiche senza riuscirsi (cosi sarebbe diventato consigliere regionale come primo dei non eletti…) ha evitato di fare campagna per il Pd per la Camera, ma si è guardato bene da non votare il suo ex amico Nicola Irto, oggi potente senatore e segretario regionale, che ha condiviso con lui parte del percorso nella componente di Base Riformista. Peccato che i risultati sono stati così negativi, che anche Irto non avrà gradito i 700 voti a Paola in una città di più di 15.000 persone. C’è però una grande incognita: se fosse vero che di Natale non ha votato Pd alla Camera (il voto è segreto e non possiamo avere certezze) chi avrebbe sostenuto il suo gruppo? Questo non è dato saperlo. 

A questo punto, ci chiediamo perché Irto e Pecoraro, entrambi visti a Paola a braccetto di Di Natale più volte in estate, facciano finta di non vedere l’asse Di Natale-Politano-Meloni-Morrone e lascino il Pd in queste condizioni in una delle città più importanti del Tirreno calabrese e ci chiediamo anche se la vicesegretaria provinciale del Partito, la sindaca di Santo Stefano, storica colonna del gruppo Di Natale/Pirillo, non abbia niente da dichiarare rispetto alla condotta del suo riferimento politico istituzionale.