Parigi, l’allarme “attentati trasversali” era partito il 26 ottobre

Jihadisti francesi che lanciano un attacco in Spagna o in Germania. Combattenti tedeschi o spagnoli che perpetrano una strage in Belgio o in Francia: era questo il nuovo scenario del terrore immaginato dai fondamentalisti dello Stato islamico per colpire l’Europa, secondo quanto scritto in un rapporto degli 007 transalpini rivelato il 26 ottobre scorso da radio France Info.

Questi “attentati trasversali”, come li definiva l’intelligence francese, permetterebbero di sfuggire piu’ facilmente ai servizi di sicurezza europei. Secondo la radio, l’Isis “scommette infatti sul limitato scambio di informazioni” tra partner Ue sui soggetti a rischio. Una carenza emersa in modo plateale in occasione dell’attacco contro il treno Thalys in viaggio da Amsterdam a Parigi nell’agosto scorso. Mentre il sospetto era stato segnalato sia in Spagna che in Francia, Belgio e Germania, le rispettive capitali non se l’erano comunicato tra loro.

Insomma, secondo gli autori del rapporto, la strategia e’ semplice: si tratta per i terroristi di sfuggire alle maglie degli 007 delle rispettive nazioni andando a colpire altrove. Per esempio, un francese rientrato dalla Siria ha tutte le chance di essere individuato e seguito dagli agenti transalpini. E invece il rischio e’ ridotto se decide di colpire in un altro Paese europeo. Secondo France Info, a settembre, erano 500 i francesi stimati nei ranghi dello Stato islamico in Siria e in Iraq (di cui 160 donne e una decina di minorenni). Oltre 130 jihadisti con passaporto francese sarebbero invece morti durante i combattimenti.