Pedace, chi ha pagato la diretta della radio del potere?

A Pedace, piccolo centro presilano roccaforte del peggior potere politico dei nostri giorni ovvero il PD corrotto di Palla Palla e Madame Fifì, Giudiceandrea, Bevacqua e compagnia cantante, è scoppiato il casino.

Una lettera di un nostro lettore, che ha chiesto di restare anonimo proprio perché terrorizzato da questa gente senza scrupoli, ha denunciato attraverso Iacchite’ che la popolare “Festa della Pecorella” è passata sul cadavere di un uomo di nome Mario Peluso, morto in mezzo alla strada nell’indifferenza di quei signorotti ai quali poteva, in qualche modo, rovinare la parata e la passerella.

Non si è fermata la processione con banda musicale, non si sono fermati i festeggiamenti e non si è fermata la diretta radio su RLB, uno dei tanti media di regime piegati a 90 gradi al potere della politica.

Dopo (molte) ore di imbarazzante silenzio, in serata il sindaco di Pedace e il “direttore rampante” della testata radiofonica si sono decisi a dare un cenno su questa squallida storia affermando che Iacchite’ avrebbe dato loro lezioni di morale.

No, cari potenti, queste non sono lezioni di morale, caso mai sono lezioni di buonsenso e di opportunità perché io personalmente non avrei mai fatto una diretta radio dopo che una persona è morta a cento metri dal mio  “baracchino” e dalle mie attrezzature. Ma la morale o peggio ancora la “legge morale” non c’entra niente. Si tratta solo di rispetto per la morte. Un sentimento che chi è abituato a contare soldi e a fare affari non prende neanche in considerazione. All’insegna del più cinico e spietato The show must go on.

RLB, la radio del potere, che si prende i soldi di tutti i politici ammantandoli di “pubblicità”, accusa Iacchite’ di prendere soldi “sottobanco”. Da chi? Dai fratelli Gentile, che definiamo in maniera sacrosanta Cinghiali? O da quel truffatore e delinquente di Mario Occhiuto contro il quale facciamo guerra da una vita? O forse da Guccione, che definiamo altrettanto giustamente un maiale? O magari da Palla Palla, al quale rinfacciamo un giorno sì e l’altro pure tutte le sue malefatte e tutto il suo familismo amorale? O forse da Madame Fifì e da suo marito, ai quali riserviamo sempre la giusta razione di contumelie per i loro sporchi giochi di potere? 

O ancora da Ennio Morrone, che sputtaniamo in continuazione? O da Enzo Paolini, al quale abbiamo sempre scritto e detto le cose in faccia? O forse i signori di RLB vogliono vedere il mio casellario giudiziale e verificare quante denunce mi hanno fatto i signori in questione? Che fanno? Mi pagano “sottobanco” e poi mi denunciano?

Oppure questi signori sono tanto contenti di quello che scrivo sul loro conto al punto di pagarmi per essere attaccati ogni giorno?

No, cara radio del potere, il problema non è decisamente questo. Il vero problema è che l’abbuttu (come diciamo a Cosenza) un crida aru dijuno e così può succedere che una radio “libera” come RLB può decidere di dare voce a un oscuro consigliere regionale, tale Giudiceandrea Giuseppe, che il giorno prima è stato (giustamente) accusato da Iacchite’ di aver mandato clienti a lavorare in una delle cliniche de iGreco.

La deontologia professionale recita che ci dev’essere contraddittorio e invece il rampante direttore di questa radio ha fatto parlare solo il “potente” Giudiceandrea incensandolo di lodi e permettendogli di dire quello che voleva contro Iacchite’ senza darci il diritto di replica.

Simona Gambaro (così si chiama) non ha nessun tipo di storia giornalistica, sta lì solo perchè nè feta e nè puzza, alla Attilio Sabato tanto per fare un esempio calzante, e consente all’editore, in questo caso lo sgamato Camillo Tripicchio, di far quadrare i conti e di stringere accordi con i potenti. Esattamente come nel caso di Giudiceandrea.

Infatti, dopo qualche giorno dall’intervista a 90 gradi, apprendiamo che RLB trasmette in diretta la “Festa della Pecorella” di Pedace, che è notoriamente il paese di Giudiceandrea.

Chi ha pagato questa diretta radio? Giudicendrea direttamente? O la Regione Calabria? Oppure il rampante direttore ha fatto montare “baracchino” e attrezzature gratis et amore Dei?

Ecco, allora, che siamo tornati al punto di partenza. RLB si prende i soldi del potere e della politica vendendo la sua libertà e nascondendo la verità ogni santo giorno, Iacchite’ va avanti a testa alta e descrive per filo e per segno la corruzione che dilaga e i continui intrallazzi che si consumano grazie anche al silenzio di media venduti come RLB.

Fatevene una ragione: venduti siete e venduti resterete.

Gabriele Carchidi