Politiche 2022. Reggio, la “pagliacciata” di Ciccio Cannizzaro: protagonisti, assenti e retroscena

Non c’erano davvero molti dubbi sulla rielezione di Ciccio Cannizzaro a deputato nel collegio Reggio-Locride e tuttavia questa tornata elettorale il “bummino” della malapolitica calabrese l’ha vissuta decisamente male. Tra “attentati” e convention che in tutta sincerità sono sembrati poco credibili. E non solo a noi… 

Era il 30 agosto quando si è svolta la più grande farsa politica degli ultimi tempi. Si è svolta presso la ormai famosa segreteria di Ciccio “bummino” Cannizzaro la conferenza stampa per la presentazione della candidatura al collegio della Camera numero 5 Reggio-Locri del deputato reggino. Ma la pagliacciata andata in scena a Reggio tutto era tranne che una conferenza stampa… In perfetto “stile Cannizzaro” naturalmente.

Cannizzaro ci tiene a sottolineare in apertura la massiccia presenza di “pubblico”, quasi meravigliato di quanti amici fossero presenti nonostante si trattasse di una “conferenza stampa” ma in realtà la sua segreteria aveva tempestato di chiamate tutti i nominativi negli archivi del deputato caldeggiando la loro presenza in modello “vacche di Fanfani”.

Al suo fianco ovviamente Roberto Occhiuto, che approfittando del consiglio regionale convocato per lo stesso giorno gli ha fatto il favore di presenziare alla presentazione (assente il coordinatore regionale Mangialavori, che di questi tempi è meglio che non si faccia vedere troppo in giro…). C’era, dunque, la segreteria delle pistolettate piena, anzi strapiena di clienti e parenti ma a differenza di tutte le altre manifestazioni che Cannizzaro ci ha abituato a vedere in questi anni tipo convention mafiosa americana, si è guardato bene dal far partecipare “amici” scomodi o magari discutibili…

È stata notata l’assenza – per esempio – del fino a ieri sempre presente Paolo Paviglianiti, pizzicato dalla Dda di Reggio a raccomandarsi con Nato Martino e con la cosca De Stefano per le elezioni comunali del 2020, ma anche di tante altre persone da sempre vicine al deputato con la grande panza per ragioni di opportunità fatte rimanere a casa. Perché? Perché dentro la segreteria dell’onorevole era pieno di poliziotti in borghese e personale della digos, che riprendeva e monitorava la situazione.

Per il resto, la solita autocelebrazione delle cose “promesse” ma mai fatte dal deputato come i 25 milioni di euro per l’aeroporto o i finanziamenti per il porto di Reggio di cui si è persa traccia. Chiacchiere e belle parole in un improbabile “idaliano” alle quali Cannizzaro ormai ci ha abituato in questi anni. C’erano i tirocinanti che protestavano fuori pronti a ridere in faccia a Cannizzaro e Occhiuto per le false promesse e poi c’erano i fedelissimi Crino’ e Cirillo, visto che per Mattiani, Arruzzolo e Giannetta era stato “consigliata” un’assenza strategica, sempre visti i tempi che corrono. E Cannizzaro ormai non ha paura certo della Dda ma di altri poteri che lo “stato deviato” può mettergli contro, al netto delle sceneggiate che non hanno incantato proprio nessuno.