Processo civile: il ministro Bonafede illustra la riforma. Addio alla citazione!

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, durante il congresso della Camere civili, ha annunciato una riforma del processo civile per abbreviarne i tempi biblici e diminuire i costi.

“Non possiamo più permetterci un sistema in cui un avvocato per studiare una causa deve guardare leggi, commi, postille, commi che rimandano ad altri commi ecc.” Quindi “leggi semplici e lineari, che possano essere comprese da addetti ai lavori e non”.

“Dobbiamo dire a tutti che in Italia c’è una svolta in corso e annunciare agli investitori esteri che possono tornare ad investire, potendo recuperare il credito in tempi rapidi”.

Dopo aver fatto questa premessa il Ministro ha annunciato una serie di riforme, non solo nel diritto civile, ma anche nel diritto fallimentare e penale.

In campo civile questi sono gli obiettivi che si propone il ministro:

  1. Abolire la mediazione per le materie in cui, statisticamente, l’istituto si è rivelato completamente inutile (ad es. i sinistri stradali) e lasciarla inalterata dove ha dato buoni risultati (diritti reali).
  2. Snellire il processo civile, evitando quella che alcuni esperti hanno chiamato la “fuga dal processo”, intendendo sottolineare, con questa espressione, il fenomeno per cui molti cittadini, oggi, a fronte di un sopruso, non ricorrono alla giustizia civile a causa della sfiducia generali nei tribunali (sfiducia dovuta ai costi proibitivi e ai tempi biblici di una causa).
  3. Semplificare il sistema della molteplicità dei riti.
  4. Abolire l’atto di citazione per sostituirlo con il ricorso.
  5. Promozione della class action, introducendo nel codice di procedura civile un’azione modellata come quella del codice dei consumi, ma estesa anche agli imprenditori.
  6. Inserimento del ruolo dell’avvocato in Costituzione.

Il programma sarà pubblicato preventivamente sul sito del ministero entro le prossime due settimane, al fine di consentire a cittadini ed enti di valutarlo, inviare proposte, e stimolare un confronto tra varie parti sociali.

(Altalex, 23 ottobre 2018)