Rapimento Aldo Moro. Il pentito Bruzzese: “La ‘ndrangheta ebbe un ruolo fondamentale”

Una lettera scritta dal collaboratore di giustizia Girolamo Biagio Bruzzese che il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giusepppe Lombardo ha prodotto in aula e che potrebbe svoltare una volta per tutte l`indagine sul rapimento di Aldo Moro.

Mio padre e Teorodo Crea mi dissero che la `Ndrangheta aveva le sue responsabilita` nel rapimento del presidente Moro. Il fermo avvenuto nel 1976 a Roma presso un ristorante dei soggetti Giuseppe Piromalli, Paolo De Stefano, Pasquale Condello, Mammoliti Saverio e dell`esponente della banda della Magliana, era un preliminare atto al rapimento di Moro”.

Nella giornata di ieri è stata celebrata a Reggio Calabria una nuova udienza del processo contro Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, condannati in primo grado per l`omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo. Nella lettera, secondo quanto scritto da Ansa, non sono emersi ulteriori dettagli relativi al rapimento ma Bruzzese avrebbe accennato ad un quantitativo enorme di tritolo in possesso delle cosche Mancuso e Piromalli, tanto da “far crollare una montagna intera”. Il pentito parla di un traffico di armi, che sarebbe stato gestito da un congiunto di Filippone, e di un grosso quantitativo esplosivo, tritolo appunto, che sarebbe stato in possesso delle cosche Mancuso e Piromalli.

Il pentito ha scritto la lettera inviata al magistrato per fare alcune precisazioni in merito alla deposizione resa lo scorso 13 dicembre davanti alla Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria. Il procuratore aggiunto Lombardo ha chiesto che la lettera venga acquisita dalla Corte d’assise d’appello. Nei prossimi giorni, le difese di Graviano e Filippone valuteranno se prestare il consenso. Subito dopo la Corte deciderà se risentire in aula il pentito Bruzzese.