Reggio 2020, Articolo 1: “La Lega usa la città come moneta di scambio ma i reggini la puniranno”

“Reggio è stata venduta al peggior offerente. La nostra città è stata usata come merce di scambio per assecondare le logiche e gli appetiti di un centrodestra che ha imposto un leghista quale candidato sindaco a Palazzo San Giorgio”. Sono il segretario metropolitano di Articolo Uno Alex Tripodi e i candidati e le candidate di “Reggio coraggiosa-Articolo 1″ a denunciare «una situazione che azzera, mortifica e svilisce il dibattito politico sul territorio riproponendo, invece, sistemi coloniali e da vassallaggio che, fino a ieri, sembravano soltanto un lontano ricordo”.

In una nota stampa, il segretario metropolitano di Articolo Uno Alex Tripodi afferma: “La nostra città è stata considerata un tassello di un puzzle che vede Forza Italia contendersi la Regione Campania e Fratelli d’Italia la Puglia. Contro ogni previsione e volontà della stessa destra locale, Reggio Calabria si ritrova, suo malgrado, a dover fare i conti con un candidato leghista, portatore di una bandiera che, negli anni, ha sempre offeso ed umiliato la gente del Sud Italia”.

“Trent’anni di insulti leghisti – continua Tripodi – condensati in un solo uomo che, partito da Melito Porto Salvo, continua a mantenere tutti i suoi interessi in Liguria e che, insieme a catanzaresi e cosentini, ha accolto a Reggio il milanese Salvini senza battere ciglio, senza nemmeno pensare a quelle parole (e sono soltanto alcune e fra le più pudiche) pronunciate dal segretario leghista che, pochi anni fa, riguardo ad una possibile riforma della scuola, invocava di “bloccare l’esodo degli insegnanti precari meridionali al Nord”. Perché, allora, un reggino dovrebbe sostenere questi personaggi? Perché la nostra gente dovrebbe andare contro i propri figli, le proprie origini, le proprie radici?”.

“Il timore più fondato – aggiungono da “Articolo 1″ – è che la Lega Nord voglia mettere la sua bandierina in uno dei Comuni più importanti del Mezzogiorno per far partire da qui la battaglia del “regionalismo differenziato”, una vera e propria secessione mascherata tesa ad allargare a dismisura le differenze fra le due parti d’Italia. Non possiamo permetterlo”. “Il sindaco Giuseppe Falcomatà – spiegano ancora – ha combattuto con forza e determinazione l’affermarsi di un simile sistema che porterebbe disgregazione sociale, frammentazione territoriale, disparità economica tali da mettere a rischio l’unità stessa del Paese. Tutto questo alla Lega Nord, ovviamente, non interessa. A loro piace poter continuare a credere in una “Padania libera” e per raggiungere lo scopo poco importa la strategia. I reggini, tuttavia, sanno riconoscere un imbonitore, sanno come prendere le distanze da chi, vestito da ambulante, vuole propinare l’elisir di lunga vita e dell’eterna giovinezza. Ci contrapporremo con forza a quanti vogliono fare piombare Reggio ed i reggini in un Medioevo oscurantista ed in un buio inverno culturale”, così conclude Alex Tripodi, segretario metropolitano Articolo Uno.