Reggio, chi chiede “unità” sta solo bluffando

dal profilo FB di Filippo Sorgonà

Falcomatà invita all’unità. Delfino invita all’unità. Articolo 1 invita all’unità.
“Altri” sodali, amici e parenti “mascherati” (di alcuni candidati a sindaco”) invitano privatamente all’unità.
Siamo quasi a Carnevale e ci sta tutta…Ma nei fatti posso affermare con scienza e cognizione di causa che tutti questi soggetti (che vorrebbero indegnamente richiamarsi ad una tradizione di “sinistra”) hanno fatto il salto evolutivo da “compagni” a “futticumpagni”.
Un teatrino indecoroso degno di quelli peggiori della prima Repubblica in cui l’unico reale interesse è il POTERE.

Gli appelli all’unità andrebbero tradotti, per analfabeti politici, in: “Unitevi a noi”.
Sarebbe più schietto e sincero.
Eppure (parlo come Reggio Bene Comune adesso) ogni passaggio è stato effettuato.
Mancava solo che chiamassimo i gatti e i cani del quartiere; perché per noi, d’altronde, hanno valore democratico strutturale dentro una comunità degna di questo nome.
Qualche cane se li sarebbe sbranati un paio.
Peccato che i nostri cani-amici non possano parlare e “meno male”, aggiungo, che non possono votare.
Non esiste un solo soggetto di area politico-culturale di “sinistra” che non sia stato contattato o con cui non ci sia stato un confronto.
Abbiamo esteso la cosa anche a sindacati di base, sindacati tradizionali, associazioni di categoria e sindaci virtuosi. Nessuno escluso!

Nondimeno pare che la tanto sbandierata “onestà”, l’altrettanto sbandierata “lotta alla ndrangheta”, l’impegno per il “bene comune” e quello per gli “ultimi” siano niente di più che un banale, retorico e feticcio “marketing politico” destinato ad un target elettorale di riferimento.
Mi è d’obbligo fare dei “distinguo” rispetto a soggetti che hanno mantenuto sempre una loro coerenza; linee politiche condivisibili o meno.
In uno scenario ormai del tutto “americanizzato” in cui, ad ogni costo, si valorizza la figura del “leader” e non il progetto politico…appare tristemente ovvia la rincorsa alle formule maggioritarie e verticistiche.

La politica si è ridotta ad uno show degno del peggiore wrestling: si scelgono gli atleti e si organizza il tifo con tanto di majorettes, bandiere e tamburi.
“Forza ddocu!”..”mina ca cruci!” ..”mmazzulu!” e così via…
Iconografia mediatica del Potere.
Una declinazione degenerativa di decenni di tv commerciale, di consumismo mediatico e capitalismo becero. Wanna Marchi è una Dea.
In uno scenario simile scompaiono i cittadini ( nomi e cognomi, specificità, esperienze, volti, identità); scompaiono territorio e criticità; scompare la “visione” ed il programma; scompare la relazione “faccia a faccia” con le cose.

Diventa tutto un grande ring e le vite dei lottatori in lizza si trasformano in una “autorizzata” prassi al giudizio, all’aggressione, all’analisi della vita privata, all’investigazione su come ci si pulisce il culo (ipocrisia fuck you!).
Ed allora le scelte non si orientano più sull’analisi oggettiva di proposte che possano o meno cambiare concretamente, in senso risolutivo, la realtà che viviamo bensì sul “televoto” di Chi è più figo, più brillante, più simpatico ecc.
Dovremmo consegnare ai cittadini non la scheda elettorale ma un bel vecchio “postal market” .
Oppure il telecomandino de “Il Genio Quiz” per far scegliere prontamente il proprio cavallo.

Cari amici e concittadini, la “politica” è ancora una cosa seria?
Da quando abbiamo annunciato, in privato ed in pubblico, la volontà di portare una testimonianza civica su alcune tematiche a noi care, ed essere in corsa per le Comunali, abbiamo dovuto riscontrare e rilevare quasi esclusivamente inganni, sgambetti, tradimenti, mistificazioni, alterazione scientifica della realtà, offese.
La cosa curiosa è che, invece, da parte dei cittadini il paradigma è stato logaritmicamente opposto.
Una crescita esponenziale di apprezzamenti ed attestati di stima oltre che importanti sollecitazioni ad andare avanti.
Chi chiede “unità” sta bluffando; chiede solo sostegno.
Sostegno a soggetti che hanno già governato e male o che aspirano a governare con artefici e trabocchetti non ne daremo MAI !
L’unica alleanza che faremo sarà, nel caso in cui decidessimo di esserci “elettoralmente”, con le persone; nomi e cognomi: Identità.
Non certo con sigle vuote o sigle votate al Potere.
Quanto è bello essere liberi!

La porta è aperta invece per Chi dietro ad una sigla ha valori, esperienze e persone vere.
Per Chi ha lavorato concretamente e ad ogni parola pronunciata associa una realtà ed un peso specifico.
Per il resto…”stujativi i mussa”!
Smettetela con questo elemosinare attenzione per improbabili endorsement.
Siete patetici e svilite il senso di ciò di cui voi stesi parlate.
“I problemi ra pignata i canusci a cucchiara! “.
Mentre scrivete menu appetibili per illudere le papille gustative dell’elettorato noi preferiamo stare dentro la pignata ed evitare che la “sarsa” si bruci.
Soprattutto ci sta caro il fatto di non fare partite a scacchi con una città già mortificata, umiliata e violentata.
La dignità non è questione di “domanda-offerta” e rimane, per noi, sempre qualcosa “fuori mercato”.
Meglio un’azione buona che 100 proclami buoni.
Chi vuole continuare a “bbandiare” faccia pure ma serve coscienza e, dunque, responsabilità.
Il conto, o prima o poi, la vita reale lo presenta e se vendete un prodotto che non corrisponde alla descrizione ne risponderete con il consumatore.
Comunque Piazza del Popolo è grande ed il Mercatino è appena iniziato…