Reggio, commissari chiedono dissesto finanziario per l’Asp

Reggio Calabria – La commissione straordinaria che gestisce l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria dopo lo scioglimento per infiltrazioni della ‘ndrangheta ha chiesto il dissesto finanziario dell’ente. In una lettera – come si apprende dalla stampa locale – inviata al Commissario ad acta per la sanità in Calabria, Saverio Cotticelli i componenti dell’organismo commissariale hanno avanzato la proposta di utilizzare il decreto Calabria laddove si dà la possibilità di applicare la dichiarazione di dissesto anche alle Asp. A giustificare la richiesta ci sarebbero i debiti pregressi accumulati dall’Azienda che ammontano a 400 milioni di euro a cui vanno aggiunti altri 250 oggetto di contenziosi e pignoramenti. Nella lettera al Commissario Cotticelli si parla relativamente alla situazione dei bilanci di “manifesta e reiterata incapacità di gestione”. Inoltre, si fa riferimento alla mancata richiesta di certificazioni antimafia con stipula di contratti con società in amministrazione giudiziaria o destinatarie di interdittive.

Sindaco Reggio: “Richiesta dissesto Asp è devastante”

“Ieri sera è accaduto qualcosa di così devastante ed incredibile che lascia davvero sbigottiti. Il dissesto dell’Asp di Reggio Calabria, già sciolta per infiltrazione mafiosa, rappresenta l’acme delle malversazioni e delle umiliazioni perpetrate ai danni del nostro territorio”. E’ quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà in una lettera aperta. “È questo, però – prosegue Falcomatà – il momento della responsabilità, l’attimo in cui il tessuto cittadino deve rimanere unito ed ogni istituzione, a qualsiasi livello, supportare la popolazione nelle fasi successive alla dichiarazione del default da parte dei commissari della sanità reggina. Dunque, anche quando tutto sembra perso, non dobbiamo farci sopraffare dalla rassegnazione. Di fronte ad ogni caduta dobbiamo toglierci la polvere da dosso, rialzarci e ripartire. È l’ora di stringerci a coorte. Mi rivolgo a quanti fanno politica, alle associazioni, ai sindacati, agli enti camerali: serve una presa di coscienza collettiva. Battano un colpo, facciano sentire la loro presenza, dimostrino un vero attaccamento al territorio ed alla sua gente. Lo facciano subito, immediatamente, senza perdere tempo. Lo facciano ora o mai più”.

Per Falcomatà “la triste storia dell’Asp di Reggio deve farci riflettere perché segna il fallimento di intere classi dirigenti siano state esse manager indicati dalla politica oppure commissari inviati dai Governi per provare a ricostruire dalla macerie. Hanno fallito tutti e tutti hanno contribuito al fallimento dell’azienda. Oggi, il conto che ci viene presentato è la somma di una sequela infinita di omissioni, di investimenti sbagliati, di sperperi e avido cinismo per l’ammontare di un debito superiore ai 400 milioni di euro. Ancora una volta, Reggio si trova costretta a dover ripartire affrontando una crisi probabilmente ampiamente preventivabile ma che, francamente, sorprende e sconcerta per le sue proporzioni. A pagarne le spese, purtroppo, saranno i cittadini, la gente onesta e laboriosa, i tantissimi creditori che a loro volta rischiano di rimanere schiacciati da questo tremendo crac”. “Da sindaco e come cittadino – sottolinea ancora Falcomatà – mi porrò in testa a qualsiasi tipo di iniziativa che possa alleviare i disagi causati dal dissesto dell’Asp. I cittadini potranno contare sulla mia spalla per un conforto, sul mio braccio per battere i pugni sui tavoli istituzionali per cerare una via d’uscita, sulle mie gambe per incamminarci tutti insieme sul percorso che ci condurrà, costi quel che costi, verso un futuro migliore”.