Reggio, dove tutto è ‘ndrangheta e perciò niente è ‘ndrangheta

Ciccio Bello Falcomatà o Bimbo Minkia come lo chiamano a Reggio Calabria dimostra per l’ennesima volta le sue innate doti comunicative e la sua lungimiranza politica (prima invita Palla Palla agli eventi reggini e poi lo scarica nel giro di poche ore…).
Nonostante queste capacità riconosciute al sindaco bimbo, nessuno esce allo scoperto per evidenziare e dire che in città tutto è ‘ndrangheta perciò niente è ‘ndrangheta.
Infatti, in queste settimane tutti ci saremmo aspettati uno scontro feroce sugli ultimi arresti fatti in città, dove una parte della borghesia mafiosa ha saccheggiato le casse di Reggio in modo scientifico grazie ad un accordo con Scopelliti, anche lui indagato, per la gestione dei servizi comunali.
Solo Ciccio Bello avrebbe fatto delle esternazioni politicamente corrette se quegli accordi non li avessero firmati anche suo padre e suo cognato Don Naccari, vero Ras della Città.
Tralasciando la incapacità del suo ufficio stampa che gli avrebbe dovuto sconsigliare questa uscita, viste le parentele in campo, e l’impossibilità che il nostro sindaco non sapesse nulla, non si riesce però a capire il silenzio delle opposizioni (escludendo gli Scopelliti boys) che invece di alzare la battaglia politica sta lì silente e muta.
Ma questo silenzio è lo stesso che ha avuto per le indagini che sempre hanno coinvolto il cognato del sindaco (Demetrio Naccari Carlizzi, già condannato in primo grado per aver fatto assumere la sorella di Ciccio Bello all’ospedale…) nell’operazione Libro Nero dove si evidenziano contatti continui con la cosca Libri e il voto di scambio a favore di Ciccio Bello è piuttosto palese.
A tal punto che il Riesame ha accolto il ricorso della Dda di Reggio contro il mancato arresto di Naccari Carlizzi. Ci sembra veramente strano che il Ciccio Bello niente sa, perché durante i pranzi domenicali con mamma sorella e cognato non si parla di politica ma solo di Reggina (speriamo che l’ironia sia evidente)…
Richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione non pervenuta.
Silenzio sempre più assordante nei confronti delle notizie presenti sempre nelle carte dell’operazione Libro Nero dove l’assessore Zimbalatti promette posti di lavoro a soggetti contigui alla cosca Libri.
Richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione non pervenuta.
Ma questo silenzio è preoccupante quando nessuno chiede le dimissioni dell’assessore Lucia Nucera (candidata alle Europee con il PD). Infatti la signora risulta vicina a Seby Romeo ed è portatrice sana di voti del rione Modena insieme al marito Maesano (già candidato con Scopelliti). Tutto dimostrato dagli incarichi da Lei prima ottenuti nella struttura di Seby Romeo e poi traslati al marito autista  titolare di un ente formativo situato di fronte casa Romeo a Modena che ha vinto svariati bandi… ma qui saremo noi muti viste le indagini in corso delle quali il buon Seby è già a conoscenza).
Richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione non pervenuta.
Il silenzio diventa normale invece quando riguarda la neo assessora Cama. Tralasciando le sue doti innate e colorate da pettegolezzi, la nostra assessora risulta in quota Mimmetto Battaglia e di un consigliere bipartisan (Sera), premiato con deleghe pesanti da Ciccio Bello, legato a tutti ma proprio a tutti…
Possibile che nessuno si è scandalizzato per l’arresto del fratello del consigliere regionale ed ora capogruppo del Pd nell’operazione Thalassa dove risulta coinvolto con le cosche di Archi e dove viene compromesso in parte anche il Mimmetto, viste le funzioni di capo elettore di Battaglia junior?
Richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione non pervenuta.
Ma perché tutto è ndrangheta e perciò niente è ndrangheta a Reggio Calabria? Perché il Matalone, i Dattola, il Pizzimenti, la Caracciolo e il Maiolino meglio che muti stanno (come si dice in queste latitudini) perché le risate sarebbero roboanti… ma questa sarà un’altra storia. A presto.