Rende, congresso Pd: ora i 100 “nuovi iscritti” devono dire cosa ne pensano della giunta Manna

Alle Compagne e ai compagni iscritti al Circolo di Rende

Alla Compagna Enza Bruno Bossio

Al Compagno Mimmo Bevacqua

Al Compagno Nicola Irto

Al Compagno Vittorio Pecoraro

Carissime e carissimi, apro esternando la felicità mia e dei socialisti rendesi (ma credo di gran parte dei cittadini di Rende) per l’assoluzione piena di Sandro, Umberto, Pietro e Pino. Ci abbiamo creduto fin dal 23 marzo 2016.

Da allora abbiamo proseguito una battaglia politica sul piano amministrativo tentando di spiegare ai cittadini rendesi che la città aveva bisogno dei socialisti.

Dal 2014 al 2019 abbiamo visto il degrado della nostra città e una gestione opaca da parte della giunta Manna (consulenze strane, affidamenti clientelari, utilizzo del Sasus come un bancomat, privatizzazioni su basi amicali, vendita di immobili comunali a prezzi stracciati, abbandono del Centro storico, assenza di una sola progettazione, solo per citare alcuni), ma non siamo riusciti a raggiungere la vittoria alle elezioni. I cittadini di Rende, nonostante avessero chiaro il fallimento amministrativo di Manna, lo hanno comunque votato. Avranno avuto le loro buone ragioni (non è una mia citazione: è di Winston Churchill).

In quel periodo c’era confusione nel PD su tutto, ma non sulla parte da cui stare. Litigavamo fra di noi, ma tutti eravamo convintamente avversari di Manna. All’epoca i seguaci del sindaco attaccavano duramente il PD in nome di un (falso e opportunistico?) civismo. Vi ricorderete tutti l’ormai obsoleto “Laboratorio Civico”.

All’improvviso ci sono state più di cento persone (e lo dico col massimo rispetto per ciascuna di loro) riconducibili a quella parte civica, che si sono iscritte al PD. Alcune di esse (11 in verità) non accettano alcun dialogo con noi, nemmeno una innocente email nella quale esprimiamo le nostre idee.

Questa migrazione non ha avuto giustificazione politica alcuna. Non c’è stato alcun mea culpa, alcuna ritrattazione. Eppure queste persone sapevano che il PD, per bocca del suo penultimo commissario (Miccoli), si era espresso in contrapposizione all’amministrazione comunale guidata da Manna.

Non bastano le parole di Annamaria Artese (persona che rispetto). E’ necessario che la candidata segretario del Circolo dica chiaramente come la pensa sulle privatizzazioni, sulle vendite di immobili ad amici degli amici, sulle concessioni di grandi opere pubbliche a ditte che non effettuano il servizio così come dovrebbero. Insomma i cento iscritti di provenienza civica dovrebbero esprimere con chiarezza il loro giudizio sulla giunta Manna. Non possono esimersi.

E debbo rendere onore all’altro candidato alla segreteria, Luigi Superbo, socialista di antica estrazione che, coerentemente, con l’iscrizione ha preso le distanze dalla maggioranza che governa il Comune collocandosi chiaramente all’opposizione.

E a questo proposito non posso non citare l’esemplare comportamento di Luciano Bonanno che non solo ha ufficializzato la sua collocazione in minoranza, ma che, in ottemperanza alle norme statutarie del PD, ha costituito il gruppo consiliare del Partito di cui è presidente.

Noi socialisti non siamo rappresentati nel Direttivo di Circolo, ma se lo fossimo, voteremmo convintamente per Superbo.

Al prossimo segretario provinciale, Vittorio Pecoraro, alla nostra deputata, Enza Bruno Bossio, al nostro segretario regionale, Nicola Irto e al capogruppo del PD in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, chiedo un approfondimento non solo con me, ma con tutti gli iscritti. Rende è una città importante sotto tanti punti di vista, è stata amministrata magistralmente e senza ombre (ora c’è anche una sentenza giudiziaria che lo attesta) fino al 2012, dobbiamo scongiurare, tutti insieme, iscritti e dirigenti provinciali, regionali e nazionali, che i prossimi anni Rende possa essere preda di gente senza scrupoli che pensa solo al loro tornaconto personale. Dobbiamo assicurarci che gli appalti non siano preda della ‘ndrangheta o di prestanomi della ‘ndrangheta o di gruppi criminali.

Resto fiducioso di una convocazione e porgo a tutti i miei più fraterni saluti.

Gianfranco De Franco