Rende, gli ultimi strepiti di Marcello Mazzetta (e del piccolo Franco)

A Rende tutta la sicumera e l’arroganza mafiosa di qualche mese fa ha lasciato il posto allo smarrimento e alle piccole manovre dei soliti noti che prima di andare via devono realizzare il consueto saccheggio. A Rende il “sacco” si chiama Psc e riguarda gli interessi dei palazznari collusi con i boss Mazzetta (rappresentato dal cugino alias Massimino baffetto) e Patitucci, che ha in ballo addirittura congiunti e parenti. L’obiettivo è di approvare la pratica prima dello scioglimento del Comune perché sono convinti che dopo aver votato nessuno potrebbe più cancellare il “colpaccio”. Ma il problema dei problemi è che Mazzetta, al momento, non riesce a trovare i 13 voti che servono perché tutti vogliono qualcosa e non ci sono le condizioni per dare a tutti qualcosa…

Il disegno di Marcello Mazzetta è quello di portare il Psc in Consiglio per completare l’iter anche senza i numeri per adottarlo. È anche un modo per ribadire agli “interessati”: io ho fatto tutto il possibile per mantenere gli impegni. E per ricordare a quelli, che solo lui (o chi per lui), potrà anche a seguito di nuove elezioni mantenere quelle scelte sul Psc, non certo gli altri.

I numeri, dunque, sono il principale tormento della banda di colletti bianchi che nonostante tutto vuole andare fino in fondo. Numeri che al momento continuano ad essere un miraggio e che questi mascalzoni vorrebbero raggiungere con l’unica arma che gli è rimasta: consegnare assessorati, che sostanzialmente non servono a un fico secco se non a mettersi una patacca siul petto. Insomma, roba da peracottari.

Qualcuno dice che il Vicario del mafioso ovvero Franchino De Rango non a caso soprannominato il “voltagabbana”, non abbia ancora nominato la signora Maria Clelia Badolato in Mascherpa (funzionale al sistema massomafioso) nonostante tutte le pressioni, per “sfidare” apertamente Mazzetta. Ma c’è anche chi dice che entro domani o addirittura già oggi il piccolo Franco cederà e quindi la nominerà al posto della “bonanima” di Pino Munno.

Ma c’è bisogno di altri “movimenti” se si vogliono raggiungere i numeri necessari. Ci sono due consiglieri sicuramente incompatibili ovvero Gagliardi e Marchiotti e uno (Cava) in bilico. La soluzione ideale sarebbe nominarli assessori tutti e tre facendo entrare in Consiglio qualche altro utile idiota “compatibile” per far quadrare i conti. Ma ancora non ci siamo… E così si dovrebbe trovare una soluzione anche per chi ha dichiarato di votare contro, vale a dire Aceto, Lolli e forse anche qualche altro. Persino a questi bisognerebbe dare un assessorato in maniera tale da imbarcare in Consiglio altri lecchini pronti a votare il Psc come Coscarella, Blasi o Marasco… Insomma, un guazzabuglio quasi simile ad un labirinto dal quale sembra davvero difficile uscire. Ma le trattative vanno avanti. Così vanno le cose in quel che resta di Rende, avrebbe detto il vecchio Mancini.