Rende, imprenditore aggredito in pieno giorno

Nonostante l’insistenza della DDA sulle attività criminali di Cosenza, i malandrini non si danno pace e continuano indisturbati la loro attività. Non si capisce se più per necessità o per mantenere quell’alone di guapparia necessario per la loro sopravvivenza.

Perché quello che è successo ad un giovane imprenditore di Rende, Francesco Volpentesta, ha dell’incredibile, se non del surreale. E per certi versi, per come si pone la situazione, travalica anche un atteggiamento stereotipato dell’azione criminale che ci fa capire a chi puntu su addirrutti oggi i malandrini. Il bisogno di denaro delle cosche è grande e bisogna allargare il giro delle tangenti visto che con la droga gli affari ultimamente sono un po’ incasinati. Bisogna sollecitare chi ancora è esente alla diffusa pratica del pagamento del pizzo. E giovedì scorso è toccato al giovane imprenditore.

Volpentesta è titolare di diverse attività commerciali. Tra cui un bar, una edicola ed altro.

È giovedì 2 febbraio, sono quasi le 15,30, e l’imprenditore,  dopo aver consumato un caffè nel proprio bar in compagnia di un suo amico,  decide di raggiungere la vettura nell’antistante parcheggio. Deve recarsi a Cosenza per impegni di lavoro.

Raggiunta la propria auto nel parcheggio, l’imprenditore viene avvicinato da due soggetti che si “presentano” fornendo le proprie generalità. Così come risulta dalla denuncia fatta dall’imprenditore. I due chiedono all’ imprenditore se lui è Francesco Volpentesta, e, appurata l’identità, partono di malo modo:” tu da oggi in poi ci devi pagare, altrimenti sono guai per te e la tua famiglia”. Ovviamente ho “italianizzato” l’espressione perché a leggere quelle riportate sulla denuncia si capisce bene il “tono” e la prepotenza con la quale i due si sono presentati. Ed infatti non passa qualche minuto che i due passano all’azione.

Alle prime “titubanze” dell’imprenditore che, stupito da quella situazione e dalla veemenza con le quali i due si pongono, chiede di quale denaro parlano. Non l’avesse mai detto che partono i primi schiaffoni con tanto di urla e minacce in pieno giorno: “ci devi dare i soldi se no andiamo a casa di tua madre. Tu non hai capito con chi hai a che fare!”. E giù calci pugni e muzzicuni.

L’imprenditore cerca in qualche modo di difendersi e l’amico per quel che può di interporsi tra gli aggressori e l’imprenditore. Ma le botte arrivano ugualmente tant’è che l’imprenditore sarà costretto a ricorrere a cure mediche. E non solo botte. Uno dei due aggressori recupera un grosso sasso e tenta più volte, andando per fortuna a vuoto, di darlo in testa all’imprenditore. Le urla di quella aggressione per fortuna richiamano l’attenzione di qualche cittadino che allerta i carabinieri della situazione in corso, facendo desistere i due. Che lesti si davano alla fuga.

Una situazione allucinante che mette i brividi. Tutta avvenuta all’interno di un frequentatissimo parcheggio e in pieno giorno, e con una modalità che per la violenza a primo acchito espressa, stupisce.

Ovviamente l’imprenditore ha sporto regolare denuncia ma dei due, come al solito, si sono perse le tracce.