Rende, la raccolta differenziata come un boomerang: discariche dappertutto e costi alle stelle

Serve poco affermare che quanto sta succedendo nel settore dei rifiuti a Rende era stato da noi anticipato numerose volte con interventi sulla stampa ed in consiglio comunale. Grazie alla disastrosa gestione dell’Amministrazione guidata dal sindaco Manna, la raccolta differenziata, che avrebbe dovuto produrre più pulizia in città e costi ridotti per famiglie ed imprese, è diventata un boomerang, poiché Rende presenta mini – discariche davanti ai condomini ed autentiche discariche innanzi alle cosiddette isole ecologiche (ricettacoli per insetti e topi), mentre il costo del servizio aumenterà in modo esponenziale. E, infatti, nelle annualità precedenti il costo totale del servizio rifiuti oscillava dagli 8 agli 8,5 milioni di euro e comprendeva sia la raccolta che il conferimento, mentre, da quanto emerge dal bando di gara per individuare il soggetto a cui affidare il servizio della sola raccolta, il costo della stessa risulta esseri pari a 2.989.000 milioni oltre Iva all’ anno; bando di gara che ha fatto seguito all’approvazione con determina del piano rifiuti redatto dalla società Gaiatech srl di Zumpano, piano rifiuti di cui prossimamente ci occuperemo.

Apparentemente può sembrare che per famiglie ed imprese non vi sia un aumento del costo del servizio, ma in realtà, mancando il costo di conferimento dei rifiuti agli impianti di trattamento, il costo totale del servizio, che com’è noto comprende sia la raccolta che il conferimento, aumenterà enormemente. Ciò in quanto, non avendo l’ATO di Cosenza realizzato l’ecodistretto, le balle del rifiuto non differenziato vengono inviate o in altre Regioni o addirittura all’estero, prevalentemente in Svezia con costi che faranno registrare aumenti esponenziali.

Risulta, dunque, di tutta evidenza il fallimento della gestione del settore rifiuti da parte del sindaco – Presidente dell’ATO Avv. Manna, fallimento che ha indotto la Regione ad avviare il procedimento legislativo per l’istituzione di una multiutility, che dovrà gestire i rifiuti ed anche il ciclo integrato dell’acqua. A tal proposito, non possiamo non registrare la gestione fallimentare della governance dell’AIC che, tra l’altro, ha fatto perdere alla Calabria ben 104 milioni di euro per ammodernare le vetuste reti idriche regionali. E’ fuor di dubbio che chi di dovere dovrebbe trarne le dovute conseguenze.

Federazione Riformista di Rende