Rende Servizi, chi ha assunto Ettore Lanzino?

Il boss Lanzino

Nel 2000 alcuni servizi di pubblica utilità comunale sono stati affidati alla RENDE 2000 SCARL, cooperativa di tipo “B”, gestiti fino al 2002 a seguito di contratti d’appalto stipulati col Comune di Rende nell’anno 2000 per un totale di 598mila 283 euro.

Nel 2002 la RENDE 2000 si aggiudicava la gara di appalto per l’esecuzione di servizi di utilità sociale ed interesse generale, nettezza urbana e manutenzione integrativa per edifici comunali, impianti elettrici, giardino, cimitero per il triennio 2002-2005.

I relativi contratti erano stati stipulati dal dirigente del settore Appalti e contratti, ragioniere Valdo Vercillo, che, con determinazioni proprie, alla scadenza dei contratti di appalto, prorogava l’affidamento dei servizi in parola in assenza di alcuna gara d’appalto o autorizzazione formale.

Nel 2008, a seguito della concorde volontà di Sandro PRINCIPE, Umberto BERNAUDO e Pietro Paolo Ruffolo, la RENDE 2000 veniva trasformata nella società in house del Comune di Rende, RENDE SERVIZI srl da una deliberazione del consiglio comunale. 

Tutti i dipendenti della RENDE 2000, in assenza di alcun atto formale, confluivano quindi nella nuova società RENDE SERVIZI, tranne Ettore Lanzino, nel frattempo datosi latitante, e Giuseppe Iirillo, tratto in arresto nel 2006 nell’ambito dell’operazione “Missing”, che cessavano il rapporto lavorativo. 

“La presenza di esponenti di vertice del clan Lanzino-Ruà – scrivono i magistrati della DDA di Catanzaro -, tra i quali lo stesso Ettore Lanzino, Giuseppe Iirillo, Michele Di Puppo e altri ancora tra i dipendenti della cooperativa RENDE 2000 è significativa di come lo strumento della cooperativa di tipo B finalizzata al reinserimento di persone cosiddette svantaggiate e rientranti nell’elenco delle tipologie previste dal disposto normativo, sia stato indebitamente ed illegittimamente utilizzato al fine di procurare a sodali della cosca medesima l’inserimento nella cooperativa da parte di coloro che hanno favorito il loro inserimento in cambio di favori”.

Ma ecco quanto dichiara il collaboratore di giustizia Francesco Galdi.

“… Sono a conoscenza del fatto che Ettore Lanzino, nel 2008, era stato assunto in tale cooperativa, ovviamente solo in modo fittizio tale da fargli percepire lo stipendio pur senza prestare effettiva attività lavorativa. Sono a conoscenza di ciò poiché in tal senso, pur se in quel periodo mi trovavo a Bologna, ero stato investito direttamente da Massimo Brunetti, per il tramite di Ettore Lanzino e di Gianfranco Bruni, per redigere tutta la documentazione necessaria per tale scopo, in considerazione del fatto che, per poter consentire l’assunzione del Lanzino, in modo da non destare sospetti, era necessario creare, “artefacendoli”, dei documenti di supporto e per tali motivi si erano rivolti a me poiché era nota questa mia abilità in tal senso ma anche e soprattutto per la mia intraneità al sodalizio criminale che mi obbligava alla riservatezza… OMISSIS…

L’assunzione del Lanzino avvenne nei primi mesi del 2008, poiché in quel periodo avevo predisposto la documentazione accennata. La prestazione lavorativa – ribadisco solo fittizia – durò solo alcuni mesi poiché, e questo lo ricordo con certezza, nell’estate del 2008, se non mi ricordo male nei primi giorni di giugno, venni raggiunto a Ravenna da Giovanni Battista Romano, persona intranea al gruppo “Perna-Cicero”, che mi disse che era stato mandato dai “cosentini” per dirmi di far sparire le carte che io avevo predisposto in relazione all’assunzione del Lanzino poiché erano sorti dei problemi e quindi lo stesso da lì a breve avrebbe dovuto interrompere il rapporto lavorativo”.