Rimborsopoli, ricordiamo la hit parade dei ladri della politica

E’ passato quasi un anno da quel 26 giugno che ha pesantemente condizionato il percorso, già accidentato e tormentato, della Giunta Oliverio. Parliamo dello scandalo “Rimborsopoli”, più volte annunciato e infine arrivato al “traguardo”.

Nino De Gaetano, Nicola Adamo, Enzo Ciconte, Carlo Guccione, Ferdinando Aiello, lo stesso Sandro Principe (che figura!!!), tutti leader riconosciuti di questo cesso di partito che è il Pd, sono stati beccati con le fatidiche mani nella marmellata. Rubavano allegramente.

Chi centinaia di migliaia di euro, come il prode Nicola Adamo, che si è fatto revocare l’obbligo di dimora grazie alle sue “coperture” quando avrebbe meritato ben altro. A braccetto con Nino De Gaetano, indiscusso leader della hit parade di Rimborsopoli, notoriamente intoccabile perchè era l’uomo della ‘ndrangheta dentro la giunta.

Ma hanno rubato anche tutti gli altri. Perchè i 40mila euro che Ferdinando Aiello ha “solato” allo stato devono far indignare la gente esattamente come i 278mila euro di Nicola Adamo. Soprattutto perchè Aiello è stato addirittura rivalutato dal premier Renzi in quota Carbone.

E che dire di Carletto Guccione? Dopo i fasti del concorsone, quando (finalmente!) aveva preso il posto che più gli si confaceva ovvero quello di portaborse, lo scandalo di Rimborsopoli lo ha disarcionato da quel posto di assessore che gli sarebbe servito per mantenere le migliaia di promesse che ha fatto per diventare il consigliere regionale più votato.

E invece niente, ha rubato anche lui: 27mila euro in prima battuta, poi dimezzati a 13mila 500 euro dal Tribunale della Libertà.

Insomma, Guccione si era “fatto” una tredicimilacinquecento euro che gli sarà servita per qualche affare da sistemare. No, non dobbiamo minimizzare perchè sempre di furto si tratta. E, in tutta sincerità, quei soldi avrebbero fatto comodo a chiunque. Quindi perchè a lui dev’essere concesso e agli altri no?

Chiudono la classifica Mimmo Talarico e Salvatore Magarò. Una “tredici” e una “sei” anche per loro, che in tutti questi anni hanno fatto, a parole, gli spadaccini della legalità. Che tristezza… Ma ecco la classifica dei “ladri”.

RIMBORSOPOLI, LA HIT PARADE DEI SEQUESTRI

1. NINO DE GAETANO 410MILA EURO
2. LUIGI FEDELE 399MILA EURO
3. GIOVANNI BILARDI 357MILA EURO
4. NICOLA ADAMO 278MILA EURO
5. PASQUALE TRIPODI 186MILA EURO

6. ALFONSINO GRILLO 95MILA EURO

7. MARIO MAIOLO 88MILA EURO

8ENZO CICONTE 68MILA EURO

9. MARIO FRANCHINO 47MILA EURO

10. FRANCESCO SULLA 42MILA EURO
11. FERDINANDO AIELLO 40MILA EURO
12. SANDRO PRINCIPE 35MILA EURO

13. AGAZIO LOIERO 28MILA EURO
14- CARLO GUCCIONE 27MILA EURO
15. DOMENICO TALARICO 13MILA EURO

16. GIANLUCA GALLO 12MILA EURO

17. SALVATORE MAGARO’ 6MILA EURO

Secondo il gip di Reggio Calabria Olga Tarzia “l’omesso controllo dei capigruppo era deliberatamente ispirato a una logica di compiacente e colpevole condivisione di certi metodi di sfruttamento parassitario di cospicue disponibilità finanziarie di natura pubblica che, senza alcun pudore, ma semmai con spregiudicato disprezzo delle regole, sono state utilizzate per finanziare spese personalissime con una scandalosa tracotanza, mentre le funzioni legislative e quindi costituzionali esercitate avrebbero dovuto ricordare agli odierni indagati, in ogni momento, che la vita pubblica esige rigore e correttezza, tanto più che si tratta di soggetti che possono contare su cospicue indennità di funzione che ne assicurano indipendenza e prestigio sociale”.