Roccella Summer Festival. De Gregori, Venditti e i loro capolavori senza tempo per 3 generazioni di fan

Sono saliti per la prima volta insieme su un palco per un tour tutto loro e lo stanno facendo in grande stile: Antonello Venditti e Francesco De Gregori stanno girando l’Italia e non potevano certo mancare in Calabria e in particolare a Roccella, dove non è un mistero che De Gregori torni sempre spesso e volentieri.

E la Calabria ha risposto come sempre in maniera trasversale: tre generazioni di fan hanno infatti riempito il Teatro al Castello con il fatidico “sold out” ben prima che arrivasse la sera del concerto. Un pubblico di tutte le età riunito a cantare capolavori senza tempo che hanno segnato la storia della musica e della cultura popolare italiana: dagli adolescenti, che quando quelle canzoni sono state scritte non erano nemmeno nati, fino ai coetanei dei due cantautori sul palco (73 anni Venditti, 71 per De Gregori).

Il concerto

Sulle note di Così parlò Zarathustra entra la band, composta da un mix dei musicisti che da anni collaborano separatamente con i due artisti: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre) e Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). Per questa speciale occasione troviamo aggregate al gruppo anche Fabiana Sirigu (violino) e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti.

L’apertura del concerto non è nient’altro che un racconto di cronaca: quel “partirono in due ed erano abbastanza” di Bomba o non bomba è proprio quello che successe esattamente 50 anni fa a Roma, negli studi della IT di Vincenzo Micocci, dove Venditti e De Gregori registrarono nel 1972 il loro unico album insieme, Theorius Campus.

Attenzione, però. Questo concerto, e il relativo tour, non sono un’operazione nostalgia in ricordo dei bei tempi andati, ma un progetto totalmente nuovo: la nuova band ha fatto sì che il sound dei due cantautori si fondesse insieme, dando vita ad arrangiamenti del tutto nuovi che riescono a tenere insieme le due diverse anime musicali di Venditti e De Gregori.
E poi ci sono proprio loro due, che riescono sapientemente ad amalgamare le loro voci marcatamente differenti, donando una nuova vita ai brani eseguiti in duetto.
E allora ecco una dietro l’altra La leva calcistica della classe ’68ModenaBufalo BillLa storiaPeppinoGeneraleSotto il segno dei pesci e Che fantastica storia è la vita, in un rimpallo di repertori, strofe e ritornelli scambiati e presi in prestito l’uno dall’altro.

Arriva il momento di celebrare la scintilla iniziale, quell’album di cinquant’anni fa da cui tutto è cominciato, ed è la volta di Dolce signora che bruci, in una versione acustica a due voci con l’accompagnamento alla chitarra del Principe, che poi esegue Alice Sangue su sangue da solo, insieme alla band.

Siamo esattamente a metà concerto ed arriva il ricordo di un grande amico in comune: Lucio Dalla.
Prima De Gregori accenna il tema di Com’è profondo il mare sul finale di Santa Lucia, brano che il cantautore bolognese gli ha sempre invidiato, poi torna sul palco Antonello per duettare sulle note di Canzone, e successivamente il solo Venditti al piano ricorda, prima di eseguirla, che Ci vorrebbe un amico è dedicata proprio a lui.

Tocca ad altre due hit “vendittiane” come Sara Notte prima degli esami prima di rivedere di nuovo il duo sul palco a cantare Pablo, curiosamente introdotta da un accenno di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd da parte della band. Arriva quindi La donna cannone, capolavoro quasi intoccabile ma in cui la voce di Venditti riesce ad incastonarsi alla perfezione negli incisi, seguita da Unica.

C’è di nuovo spazio per una parentesi “solista” di entrambi: inizia De Gregori con due pezzi da novanta come Rimmel Titanic, ma la risposta di Venditti non è da meno con Giulio CesareAlta marea e In questo mondo di ladri.

Quindi si ricompone la coppia sul palco per una versione intensa e particolarmente emozionante di Sempre e per sempre, seguita da Buonanotte Fiorellino e da quella che De Gregori definisce “la più bella canzone su Roma che un essere umano ha mai scritto”, riferendosi ovviamente a Roma Capoccia, brano perfetto per chiudere il concerto.

La scaletta del concerto

1. Bomba o non bomba
2. La leva calcistica della classe ’68
3. Modena
4. Bufalo Bill
5. La storia
6. Peppino
7. Generale
8. Sotto il segno dei pesci
9. Che fantastica storia è la vita
10. Dolce signora che bruci
11. Alice
12. Sangue su sangue
13. Santa Lucia
14. Canzone (cover Lucio Dalla)
15. Ci vorrebbe un amico
16. Sara
17. Notte prima degli esami
18. Pablo
19. La donna cannone
20. Unica
21. Rimmel
22. Titanic
23. Giulio Cesare
24. Alta marea
25. In questo mondo di ladri
26. Sempre e per sempre

27. Buonanotte Fiorellino

28. Roma Capoccia