Rogo di corso Telesio: un funerale senza le bare

Quello celebrato ieri nel Duomo di Cosenza dal vescovo Nolè è stato un funerale atipico. Un funerale senza salme. Le bare dei poveri tre morti bruciati vivi nel rogo di corso Telesio, non c’erano.

Il Duomo non era gremito e a rappresentare il Comune di Cosenza c’era il consigliere Alessandra De Rosa, delegata al welfare. Anche il questore Conticchio era presente insieme ad alcuni dirigente della questura. Per la politica cittadina erano presenti alcuni consiglieri comunali del PD.

In prima fila anche i due fratelli di Tonino, vittima insieme al nipote Roberto e alla moglie Serafina del tragico rogo di corso Telesio, Adolfo e Pinuzzu, palesemente emozionati.

Il vescovo Nolè nella sua omelia confessa la scarsa attenzione sia della chiesa che delle istituzioni verso chi vive drammi umani come l’abbandono, la solitudine e la povertà. Ed esorta i fedeli ad impegnarsi giorno per giorno verso chi soffre per evitare che si arrivi a tragedia come questa.

Nel chiudere la sua omelia il Vescovo Nolè chiede che per amor di Giustizia sia fatta piena luce sulle cause che hanno prodotto questa immane tragedia. Affinchè sia restituita la Giustizia a chi oggi soffre per queste tragiche perdite, e alle vittime stesse.

Un appello quello del vescovo Nolè che è destinato a rimanere inascoltato perché di scoprire la verità su questa strage, la procura di Cosenza non ne ha proprio voglia.