Rossano, questa terra può essere rappresentata da chi utilizza il bisogno di lavoro?

A Rossano si rimane senza parole. Tre anni fa tutti sapevano che c’era l’incompatibilità a ricoprire il ruolo di consigliere regionale da parte del generale, al secolo Giuseppe Graziano. Un partito (Forza Italia) decide di candidarlo lo stesso in spregio alla legge. Una legge che serve ad evitare che si utilizzi la propria postazione di potere nella burocrazia calabrese calabrese per “ricattare” chi da lui dipendeva.

Lo disse lo stesso Oliverio denunciando in campagna elettorale il metodo con cui si stava chiedendo il voto. Lo stesso metodo che venne utilizzato per far cadere il sindaco Antoniotti da un notaio. C’era anche un’intercettazione a dimostrarlo. Tre anni ci sono voluti per far rispettare una legge chiara e cristallina. Tre anni in cui tutti sapevano dove si sarebbe arrivati. Ed oggi si parla di “cavillo burocratico”? Si dice che questa città ha perso chi la rappresenta? E lo dice persino un sindaco che dovrebbe rappresentare anche lo Stato e le sue leggi?

Ed allora diciamola tutta però la storia: questa terra può essere rappresentata da chi utilizza il proprio potere ed il bisogno di lavoro per farsi eleggere? Questa terra ha bisogno di chi è coinvolto in inchieste gravi sui parchi eolici? In inchieste che toccano pericolosi ambienti criminali? Credo di no… E credo che, chi si sente defraudato e smarrito dalla sentenza di decadenza del consigliere, dovrebbe riflettere bene su cosa perdiamo. La buona politica certamente nulla.

Tratto dal profilo FB di Alberto Laise