Il Sacco di Cosenza: “Loro si appropriano del futuro di tutti”. Fabio Gallo e la coda di paglia di Occhiuto

Fabio Gallo è figura molto popolare a Cosenza. Dai tempi in cui era il primo ballerino di Fantastico ne è passata di acqua sotto i ponti ma Gallo ha conservato intatto l’entusiasmo con il quale si rapporta alla vita e alle esperienze che mette in piedi. Da qualche tempo ha aderito al movimento Noi, che sostiene i cattolici in politica e di conseguenza fa paura ai politici di professione, che lo vedono come il fumo negli occhi. anche perché la partecipazione e l’impegno che sta registrando sono andati al di là di ogni aspettativa.

Nei giorni scorsi, Fabio Gallo ha postato su Fb un messaggio fin troppo chiaro all’indirizzo dei maneggioni della politica. “Il Sacco di Cosenza”. Mentre i Cosentini guardano in alto luci e festini colorati, LORO si appropriano del futuro di tutti”. E così il buon Fabio ha stanato il primo con la “coda di paglia”, che non poteva che essere Mario Occhiuto. I latini dicevano “Excusatio non petita, accusatio manifesta” e così il sindaco, dall’alto della sua onnipotenza ed onniscienza, ha chiesto spiegazioni a Gallo innescando un dibattito che ha appassionato e ha fatto riflettere non poco. Ve lo proponiamo nella sua interezza. 

Mario Occhiuto Scusa Fabio, chi sarebbero questi “LORO” che “si approprierebbero del futuro di tutti”? E in cosa consisterebbe “il sacco di Cosenza”? Anche perché io un “sacco” a Cosenza l’ho visto in passato ai tempi della speculazione edilizia e della crescita indiscriminata della città, mentre oggi noi stiamo adottando Piani regolatori che riducono le volumetrie e stiamo realizzando opere pubbliche e servizi che resteranno alla comunità. Ti sarei grato se potessi spiegarmi. Grazie mille

Fabio Gallo Ricevere l’attenzione del Primo Cittadino è sempre una gioia, soprattutto quando non la si cerca e, dunque, giunge inattesa. Ma è anche un onore, per chi, come me, ama il concetto di “Stato” e quanto esso rappresenta per ogni singolo Cittadino. Rispondo con gioia, ricordando a chiunque che sono uomo di Pace al quale riesce difficile tramare il male di alcuno. A questo punto, però, poiché ho l’ascolto (la lettura) del Cittadino più rappresentativo (ben altra cosa di chi lo corteggia con un “mi piace”), l’occasione è assai importante per una breve riflessione che prelevo dalla relazione richiestami dall’Associazione Alunni Bocconi e dalla Scuola di Atene a Roma, al fine di comprendere meglio alcuni allarmanti vuoti strategici dell’Economia italiana. Dunque, in premessa, nulla di diretto a questioni territoriali ma opportuni.

Ora, svelerò chi sono “LORO”. Tra l’altro, LORO e “Il sacco di Cosenza”, è stato primato di ‘ndranghetisti, mafiosi, delinquenti, calunniatori e diffamatori pronti a tutto, corruttori, usurai, cricche, lobby. Invece, a chiedermi lumi, è il Sindaco della mia Città che, credo, al posto dello scrivente, sarebbe rimasto egualmente interdetto. Poiché non credo che voglia interrogarmi a difesa di briganti per ergersi a loro nume (non lo credo davvero), la cosa mi lascia perplesso. 

Una breve avventura nelle pagine della “Treccani”, ci dice che lo Stato “può definirsi come organizzazione di una comunità, in grado di prendere delle decisioni, in ultima istanza sovrane, in nome della comunità, sia nei confronti dei membri o dei gruppi interni a essa, sia nei confronti di altre comunità”. Ciò, per quanto inerisce l’aspetto relativo alla Filosofia.

Facendo un passo indietro nella storia, prima delle origini di questa attuale visione dello Stato, descrivendo la cultura dalla quale NOI discendiamo, la Treccani ci illustra “il motivo della Pòlis come istituzione etica ed educativa, ossia come organismo sociale che ha il fine di rendere migliore il cittadino”.
Nel primo caso si parla dello Stato che prende le decisioni in nome della comunità “in ultima istanza” sovrane; nel secondo, si rammenta il ruolo e la responsabilità della politica di rendere “migliore il cittadino”. Il Cittadino, appare ovvio, si rende migliore da dentro, raramente da fuori. E cioè attraverso un lungo percorso di incivilimento culturale (“progresso verso uno stadio più elevato di civiltà nell’ordinamento, nelle istituzioni […] e nelle consuetudini sociali” – Treccani). La Cultura, il fare Cultura (non mi riferisco allo spettacolo di intrattenimento), rende la Città “amata e rispettata” sia nei suoi sviluppi, come giusto che sia, che, soprattutto, nella sua storia e in ogni sua pietra poiché sono proprio queste che in Italia producono le grandi economie.
Ultimata la riflessione, vale la pena di evidenziare alcune dicotomie che emergono dalla vita politica e che i Cittadini subiscono. A chi studia, e dei dettami delle Nazioni Unite ne ha fatto tesoro poiché da essi discende il futuro di tutti, non sfugge che a volte si dice di volere creare il verde attraverso cementificazioni massive, si dice di volere una Città respirabile bandendo giustamente le auto, e invece si crea uno dei più grandi parcheggi della Calabria nel suo cuore obbligando tutti a recarvisi, etc. etc.

Appare chiaro inoltre, per tuffarci in Calabria, che l’intera politica regionale, tranne rarissime eccezioni, agisce in maniera diametralmente opposta alle direttive delle Nazioni Unite cui tutti, per il Bene Comune, dovrebbero attenersi. Ma ciò non accade, e non a caso, le conseguenze di una politica che spende ma non amministra, si vedono: siamo la prima regione per mafia, per la conseguente disoccupazione giovanile (ISTAT), per la violazione dei diritti umani. Vedi devastazioni ambientali, le discariche che hanno avvelenato la nostra Terra fertile.

Alcuni esempi: la gigantesca discarica nell’antica Pandosia, un tempo terra incantata fertile che sarebbe potuta diventare un Parco di straordinario valore anche remunerativo per il lavoro; quella adiacente di Rende (enorme), il sito scoperto nei pressi di Aiello Calabro che la Magistratura ha accertato essere luogo di morte per la natura e l’essere umano. Ma possiamo parlare del mare avvelenato, dei suoi fondali, e molto, molto altro.

Nel finire, dichiarandole il mio apprezzamento per avere dato impulso, unitamente all’intera nostra Amministrazione Comunale di Cosenza ad un lavoro che, diversamente, sarebbe potuto diventare un nuovo ecomostro mai ultimato (Calatrava), nell’anticiparle con gioia e non poca soddisfazione che insieme ad altri Cittadini siamo organizzati per la ricerca di spazio umano, culturale e politico all’interno del quale contribuire sin da oggi allo sviluppo della nostra amatissima Città, rispondo.
“LORO” sono tutti coloro i quali tradiscono il Popolo; sono coloro i quali per guardare avanti dimenticano nell’abbandono chi rimane indietro; LORO sono coloro i quali sottraggono all’uomo il suo spazio vitale, i suoi beni primari, l’ambiente, la terra, l’acqua, la possibilità di cura, il lavoro, la dignità; LORO sono tutti coloro i quali promettono ai giovani ciò che sanno di non poter dare; LORO sono coloro i quali hanno tutto e vogliono anche tutto ciò che spetterebbe agli altri.Mario Occhiuto Fabio, fiumi di parole non bastano a modificare le chiare allusioni che ci sono nel tuo post riferite (anche) all’operato della mia Amministrazione. E che non mi toccano più di tanto perché io sono sicuro di lavorare per il bene della comunità senza alcun interesse personale. Magari potrò commettere pure qualche errore, ma se questo avviene è sicuramente in buona fede. Sono intervenuto poiché chiamato in causa (anche se indirettamente) e perché tu stesso e gli altri amici siete stati, in occasione dell’ultima campagna elettorale, leali sostenitori del mio progetto politico per la città di Cosenza. Ho scelto sempre la linea della linearità e della franchezza per il mio operare, e continuerò a farlo.

Fabio Gallo Mi spiace, Mario, che tu definisca il mio scritto “fiumi di parole”. Ma li leggi i tuoi post? Dovrei dire anche io la stessa cosa? Ma non l’ho mai pensato e mai scritto. Non tentare di sminuire la mia intelligenza o la mia esperienza professionale perché, così, finirai per sminuire la tua. Soprattutto, le tue parole rischiano di sminuire o ledere la dignità altrui. Inutile tentare, inoltre, nel creare il tuo mondo-pensiero, di includere la tua Amministrazione. Sminuiresti ancora una volta la mia sensibilità e intelligenza. Non posso darti a tutti i costi le risposte che ti aggradano, conformi al tuo pensiero. Ma rileggi il mio post che ho scritto innanzi alla richiesta, anche se articolata, investendo del tempo e credendo in ciò che ho scritto.

Ti ho detto chi sono LORO e spero vivamente che chi governa e governerà non voglia mai collocarsi tra essi perché i cittadini non lo meritano. Intendo rasserenarti pubblicamente del fatto che sia da Cittadino che da Uomo di Cultura, che prossimamente da attivista nella vita politica (errore non averlo fatto prima), non utilizzerò mai gli strumenti meschini della diffamazione e della calunnia, troppo spesso in uso a molti, o delle pugnalate alle spalle. Conoscerai persone straordinarie che, fino a quando sarai Primo Cittadino, ti diranno le cose a volto aperto, educatamente e senza battutine da miserabili. Non può essere questa la politica del futuro e non sarà nè la mia, né quella delle Reti Umane del Movimento NOI. Presto potrai iniziare ad apprezzare i nostri Progetti, quelli della politica con la “P” maiuscola. Quelli realizzati senza un solo euro della Pubblica Amministrazione, per il bene della nostra meravigliosa Comunità. Cordialmente.