San Giovanni in Fiore. La “regina” chiude le porte del Consiglio e caccia i disoccupati del Comune

Durissima contestazione nei confronti della coppia reale – la “regina” Succurro e il principe consorte Ambrog(l)io – che guidano il Comune. Un gruppo di ex percettori del reddito di cittadinanza ha fischiato e contestato duramente i due quando sono arrivati, con la solita macchina e il solito autista – al municipio per il consiglio comunale di ieri. La protesta ormai sta salendo di tono. La “regina” de noantri non vuole ricevere una delegazione di disoccupati da giugno scorso. Per lei non c’è speranza per questi poveri cristi che si ritrovano senza RdC e senza lavoro. Per lei e per il marito Marco a ‘mbroglia tutto questo è assistenzialismo – Meloni docet – e dunque la partita è chiusa.

Difatti ha invitato chi manifesta democraticamente a partire e trovare lavoro fuori dai confini sangiovannesi.
Al gruppo degli “invisibili”, che stanno facendo un corso alle dipendenze del Comune (tutti progetti ereditati) con fondi regionali, ha detto chiaramente che il 31 dicembre finiranno e non c’è più continuità! Li ha invitati a fare cooperative non si sa per fare cosa. Insomma, ha fatto fuori tutti. Nessuna risposta. Non vuole gente che chiede lavoro… Al massino può ricevere qualche agenzia di “pubblicità”, ché di quelle sì che ne capisce…

Ma la cosa più drammatica è stata che il consiglio comunale è stato fatto a porte chiuse. Una cosa mai vista prima nella città di Fiore. Il burattino presidente del consiglio comunale, Peppino Bitonti, diventato uno zerbino, accoglie tutte le richieste dei reali. Quando era all’opposizione invitava i manifestanti a partecipare per mettere pressione alla vecchia amministrazione comunale. Oggi ubbidisce e zitto. Ha perso anche la dignità.
Così come il finto consigliere di opposizione Mancina (che tristezza!) che dà la solidarietà ai disoccupati ma poi non fa niente nel concreto per questa gente. Il padre non avrebbe mai consentito di celebrare un consiglio comunale a porte chiuse. Anzi, sarebbe stato alla testa della protesta. E adesso si sta certamente rivoltando nella tomba.
Povera San Giovanni in Fiore che fine hai fatto!